Simbolico punto di partenza dell’evento è la Cappella dei Magi a Palazzo Medici Riccardi. Pare infatti che il verde paese che Benozzo Gozzoli dipinse sullo sfondo del regale corteo sia il Mugello, patria di origine dei Medici, le cui figure dei capostipiti si possono ancora riconoscere tra i partecipanti al corteo.

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Le ville dei Medici, allestita al Museo della Manifattura Chini a Borgo San Lorenzo, rievoca l’insediamento della famiglia dei Medici in Mugello e documenta il loro ininterrotto legame con il territorio. In mostra alcune delle famose lunette dipinte dal fiammingo Justus van Utens, raffiguranti le Ville Medicee oltre a ritratti, come quelli di casa Medici del Bronzino, sculture, disegni, ceramiche, mappe e documenti del periodo mediceo.

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Il Convento del Bosco ai Frati a San Piero a Sieve ospita invece Donatello, Brunelleschi e l’Uomo in Croce con tre capolavori, il Crocefisso di Donatello proveniente dalla Basilica di Santa Croce, quello di Brunelleschi custodito in Santa Maria Novella e il Cristo ligneo di ambito donatelliano conservato al Bosco ai Frati. Un’occasione unica per rievocare la sfida fra i due Maestri descritta dal Vasari, secondo il quale Brunelleschi avrebbe scolpito il suo Crocifisso in amichevole polemica con il Cristo di Donatello, nient’altro che “un contadino messo in croce” agli occhi di Brunelleschi.

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Nella sede del Palazzo dei Vicari a Scarperia, celebre per la maestria nell’arte della forgiatura dei ferri taglienti, una accurata selezione di armature cinquecentesche fornisce una ricostruzione dell’arsenale mediceo, in parte custodito, fino alla fine del XVI secolo, in tre sale degli Uffizi, poi solo parzialmente conservato presso il Bargello. Medici in armi documenta l’aspetto belligerante della potente dinastia, con preziose armature e con i ritratti dei Medici combattenti, come Giovanni delle Bande Nere nel busto marmoreo del Sangallo e nel dipinto di Giovan Battista Naldini o come Cosimo I nel ritratto del Bronzino.

Con Il Mugello e le arti: Giotto, il Beato Angelico e Andrea del Castagno, allestita al Museo Beato Angelico di Vicchio, si celebrano i tre maestri, originari del Mugello: Giotto e Beato Angelico, nati nel territorio di Vicchio e Andrea del Castagno, proveniente dalla località omonima. Riuniti in occasione della mostra il S. Stefano di Giotto, prestato dalla Fondazione Horne, Dante e Boccaccio di Andrea del Castagno, provenienti dagli Uffizi, la Pala di Bosco ai Frati del Beato Angelico, dal Museo di S. Marco, oltre a due preziose tavolette di Giotto (San Francesco e San Giovanni Battista), di proprietà dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

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Una nuova ambiziosa edizione del progetto Piccoli, Grandi Musei, con quattro mostre promosse e prodotte dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze nel territorio del Mugello.