L’oratorio, è sede di un significativo museo parrocchiale d’arte sacra, inaugurato nel dicembre 2002, costituito in gran parte da opere già anticamente presenti nell’edificio, recentemente restaurate e ricollocate, tali da consentire un percorso dal XV al XIX secolo.
Citato dal 1287 con il nome di “spedaluzzo”, è stato luogo di asilo per i poveri e per i pellegrini, sostenuto dai Bini, proprietari di case in quest’area cittadina e sottoposto all’Arcispedale romano di Santo Spirito in Saxia. L’uso di ricovero ospedaliero si è mantenuto fino tutto il Settecento.
All’interno, di particolare rilievo è la cappella maggiore, costituita da una tribuna con cupola centrale, le cui forme rinascimentali sono coerenti con l’ancona dei Bini, eseguita da Baccio d’Agnolo probabilmente su commissione di Bernardo di Piero Bini, qui sepolto, come testimonia la data 1525 sulla lastra tombale al centro della cappella. L’ancona è stata realizzata per accogliere la Madonna dell’Umiltà, trafugata negli anni Venti del Novecento e recuperata sul mercato antiquario.