Giornate Europee del Patrimonio: cosa non puoi perdere!
Dal 1991 le Giornate Europee del Patrimonio potenziano e favoriscono lo scambio culturale tra le Nazioni in Europa, legate da un unico tema. Nel weekend del 23-24 settembre nei musei statali vi aspettano tantissimi eventi dedicati a “Cultura e Natura”, un argomento di grande attualità che permette di approfondire in modo critico il rapporto tra l’uomo e la natura e l’interazione dell’uomo con l’ambiente che lo circonda, in un ampio arco cronologico che va dalla preistoria all’epoca contemporanea. Ecco quattro iniziative delle Giornate Europee del Patrimonio che non puoi perderti tra Arezzo e Firenze.
ScopriAMO i musei …c’è sempre un museo sulla vostra strada. Museo delle arti e tradizioni popolari dell’Alta Valle del Tevere, Palazzo Taglieschi.
Appartenuto alla ricca famiglia dei Taglieschi e sorto verso la metà del Quattrocento, Palazzo Taglieschi, ha accolto le famiglie più bisognose di Anghiari nel Dopoguerra e in seguito alla ristrutturazione, che ha cercato di mantenere l’atmosfera rinascimentale, venne donato dal sacerdote ederudito don Nilo Conti allo Stato nel 1959.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio è prevista un’apertura straordinaria serale con visita guidata tra le circa venti sale disposte su quattro livelli e raccordate da una scala lignea in una movimentata e insolita successione di ambienti che si conclude in una loggia vetrata con vista sul borgo di Anghiari, Arezzo.
DiVento Vento. Conversazione (in)credibile con il Ventaglio. Villa Medicea della Petraia.
In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio è prevista una visita straordinaria serale alla Villa, al giardino, al cortile coperto che conserva ancora i celebri affreschi con i Fasti medicei, capolavoro della pittura fiorentina del Seicento, opera dei pittori Cosimo Daddi e Baldassarre Franceschini, detto il Volterrano e alle sale che sono state residenza prediletta di Vittorio Emanuele II e della moglie morganatica Rosa Vercellana, per molti la bella Rosina.
Alle 19.30, negli ambienti ricchi di capolavori, storia e suggestione, la Compagnia delle Seggiole invita il pubblico a scoprire la vanità, la seduzione, il potere e la sacralità che si celano in un oggetto tanto leggero quanto solenne come il ventaglio. Lo spettacolo, da un’idea di Luisa Moradei, dà voce, anima e… sapienza ad un oggetto che dagli antichi egizi ai giorni nostri accompagna gli uomini, e soprattutto le donne, delle quali è stato strumento di vanità, seduzione, sicurezza, potere, dialogo con l’altro sesso e anche di “liberazione”.
Un oggetto bellissimo, leggero, a volte solenne, variabile nelle forme e nei colori, con il mutar dei gusti e delle mode, cantato dai poeti, celebrato dal teatro, dalla lirica, dalla danza, dal cinema, illustrato da artisti di gran fama – Ingrés, Picasso, Modigliani, Gauguin, Manet, Fattori e tanti altri – un oggetto che porta un nome maschile, in quasi tutte le lingue del mondo, ma la cui natura è essenzialmente femminile, un oggetto amato in Occidente ma soprattutto in Oriente, per secoli depositario di una sua “sacralità. La conversazione scorre sugli inserti teatrali tratti da due autori celebri e amati: “Lady Windermere Fan” di Oscar Wilde e “Le smanie della villeggiatura” di Carlo Goldoni.
Dalle 20.30 visita alla Villa medicea a cura del personale del museo.
Dalla Villa Corsini a Castello fino al Giardino della Villa Medicea.
L’imponente e pregevole aspetto barocco che possiamo ammirare oggi della Villa Corsini di Castello, è in realtà il frutto di numerose trasformazioni strutturali che riguardarono la Villa per almeno trecento anni. Anch’essa, come la Villa della Petraia, fu in origine proprietà di Palla Strozzi che la cedette alla famiglia Rinieri nella prima metà del Quattrocento. La Villa, che allora si mostrava con lo stile semplice di una proprietà certo signorile, ma pur sempre di campagna, venne dai Rinieri sottoposta alle prime modifiche, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio sarà possibile entrare e visitare la villa grazie a questa apertura straordinaria al pubblico.
Dalla Villa ci spostiamo al Giardino della Villa Medicea che sarà anch’esso aperto al pubblico: sede della prestigiosa Accademia della Crusca, il giardino vanta una eccezionale collezione di agrumi, costituita da circa cinquecento piante di importanza storico-botanica unica al mondo, discendenti dalle antiche varietà medicee con esemplari di oltre trecento anni di vita. Le piante sono rigorosamente curate secondo le antiche tecniche di coltivazione, esposte all’aperto da aprile a ottobre e ricoverate nel periodo invernale nelle due storiche limonaie. Anche il giardino delle erbe officinali è un vero gioiello con la Stufa dei mugherini, che accoglie il raro gelsomino doppio indiano di Goa detto appunto “mugherino”, che dà il nome alla serra del cosiddetto “ortaccio” o Giardino segreto.