L’imponente e pregevole aspetto barocco che possiamo ammirare oggi della Villa Corsini di Castello, è in realtà il frutto di numerose trasformazioni strutturali che riguardarono la Villa per almeno trecento anni.
Anch’essa, come la Villa della Petraia, fu in origine proprietà di Palla Strozzi che la cedette alla famiglia Rinieri nella prima metà del Quattrocento. La Villa, che allora si mostrava con lo stile semplice di una proprietà certo signorile, ma pur sempre di campagna, venne dai Rinieri sottoposta alle prime modifiche.
Il giardino soprattutto fu messo in mano a Niccolò Tribolo, lo stesso architetto che a metà del Cinquecento avrebbe dato inizio ai lavori di ampliamento del giardino di Boboli su indicazione di Eleonora di Toledo.
Il giardino della Villa Corsini, fino ad allora poco più di un orto con annesso frutteto, fu trasformato in un giardino all’Italiana, dotato di statue, giochi d’acqua e aiuole geometriche. Anche il palazzo venne ampliato, riunendo i fabbicati del palazzo signorile e dell’annessa colonica sotto un’unica imponente facciata.
Passata nuovamente in varie proprietà (per un breve periodo tornò anche in mano alla famiglia Medici), la Villa venne acquistata alla fine del Seicento dalla Famiglia Corsini, che ne rimase proprietaria fino alla metà del Novecento e da cui deriva il nome.