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Museo di Arte Sacra di San Martino a Gangalandi

DINTORNI DI FIRENZE

San Martino a Gangalandi fu, nel 1986, il primo museo di arte sacra costituito sul territorio fiorentino in sinergica collaborazione con gli organi dello Stato, delle autorità ecclesiastiche e dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ne finanziò il progetto.

L’ 11 Novembre 2018, festa di San Martino, anche con un contributo della Fondazione CR Firenze,  il Museo Vicariale di Arte Sacra, venne inaugurato in una nuova più ampia sede, più idonea alla valorizzazione ed alla conoscenza  di un patrimonio culturale di primo piano. Il percorso espositivo museale, per necessità logistiche, si sviluppa in quattro sale, partendo dal secolo XVIII e, a ritroso, arriva al secolo XV, raccogliendo opere sia della chiesa di San Martino sia delle chiese suffraganee.

Fra le sue opere più pregevoli si annovera il dipinto di Lorenzo Monaco raffigurante la Madonna dell’Umiltà del primo decennio del Quattrocento. Accanto è collocato un trittico attribuito a Lorenzo di Bicci (doc. Firenze 1370- 1409) e al figlio Bicci di Lorenzo (Firenze 1368 – Arezzo 1452), artisti di primo piano nella Firenze del primo decennio del Rinascimento. L’opera tratta un soggetto caro all’arte fiorentina con La Vergine che dona la cintola a san Tommaso e, negli sportelli laterali, i santi Nicola da Bari, Andrea, Giovanni Battista e Antonio Abate, mentre la cornice, ispirata ai modelli del secolo XV, è opera moderna dell’ultimo decennio del secolo scorso.

Oltremodo significativa è la Madonna con il Bambino di Jacopo del Sellaio, tavola restaurata nel 2010, con la realistica ambientazione rinascimentale costruita dai dettagli d’interno. Intenso il colloquio che si  svolge fra madre e figlio fatto di teneri gesti e affettuosi abbracci.

Di particolare interesse è una tavola, suddivisa in tre scomparti, con la Decollazione del Battista, opera di fra san Francesco di Paola (Fondatore dell’ Ordine dei Minimi, santificato nel1519 da Leone x) e san Carlo Borromeo (arcivescovo e cardinale di Milano, canonizzato nel 1610 da Papa Paolo V). La canonizzazione di quest’ultimo avvenuta nel 1610 ci consente di datare l’opera intorno al secondo decennio del XVI secolo, mostrando degli arcaismi che si riscontrano nelle opere di autori come Filippo Paladini. Da un inventario del 1636 si evince che il dipinto si trovava a coronamento dell’opera del Ceraiolo.

I primi dipinti che accolgono il visitatore sono nove ritratti di Santi e Priori Carmelitani di Santa Maria delle Selve di mano di Giuseppe Meucci, figlio del valente Vincenzo di cui apprezziamo un’opera nella sala a seguire raffigurante l’Apparizione della Madonna a Sant’Andrea Corsini, un dipinto della prima metà del Settecento. Opera di alta qualità é organizzata su vari piani compositivi  con spiccata verticalità in cui i personaggi si affollano e si intrecciano in uno spazio esiguo dal taglio trasversale.

Sempre nella prima sala, all’interno di una teca, è conservato un ostensorio del XIX secolo, pregevole opera di quella metà dell’Ottocento che si ispirava alla cultura della rinascenza italiana.

Arricchisce il Museo un bel Crocifisso in legno intagliato e dipinto della prima metà del secolo XVI, che richiama l’attenzione per la qualità artistica e il fine intaglio sulla scia della maniera quattrocentesca di Benedetto da Majano per la serenità espressiva del volto. Di sicuro interesse il fusciacco del Crocifisso processionale del secolo XVII, con i laterali medaglioni sbalzati in argento, che si riferiscono alla Compagnia della Annunziata, attiva nel secolo XV e trasformatasi, nei secoli successivi, nella Compagnia del Santissimo Sacramento. Modifica riscontrabile nel puntale settecentesco con i simboli eucaristici, ripresi sul medaglione della copertina, sempre settecentesca , degli Statuti della Compagnia in cui sono raffigurati l’Annunziata e l’Ostensorio.

Interessante lo Stendardo dedicato alla Madonna, in seta bianca e raffinati ricami del Novecento, mentre ricchi parati e numerosi arredi sacri in legno e in metallo completano l’allestimento museale.

Bibliografia essenziale

San Martino a Gangalandi. Proto Pisani Rosanna Caterina – Romagnoli Gioia (a cura di), Edifir per Credito Cooperativo di Signa, pagg. 202.

1esterno

Veduta della Chiesa di San Martino a Gangalandi

4dettaglio

Dettaglio

Parati ecclesiastici

2facciata

Dettaglio della facciata

Lorenzo Monaco, Madonna dell’Umiltà

5interno-dettaglio

Interno – dettaglio

3interno

Interno della Chiesa di San Martino a Gangalandi

Interno del Museo di San Martino a Gangalandi

Indirizzo

Museo di Arte Sacra di San Martino a Gangalandi
Via Leon Battista Alberti
Lastra a Signa (FI)
Telefono/Fax: 055 8720008
Sito Web | E-mail

Come arrivare:
In Auto: Prendere la superstrada FI-PI-LI e uscire a Lastra a Signa. Seguire le indicazioni per il centro fino a percorrere via Livornese e svoltare in via San Martino che diventa poi Via Leon Battista Alberti.

Orario

Su prenotazione.

Servizio

visite guidate

accessibile ai disabili

Biglietti

Ingresso gratuito.