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Museo d’Arte Sacra della Collegiata di San Lorenzo

Piccolo ma importante Museo, sorto negli anni Settanta dall’impegno congiunto della Diocesi e dell’Amministrazione centrale, è ospitato in tre locali al piano terreno di uno stabile, direttamente adiacente alla chiesa.

Al centro dell’iniziativa, sin dagli inizi, fu la volontà di ricostruire, nelle immediate vicinanze della chiesa, il tempietto robbiano delle reliquie del Sacro Latte, smembrato a seguito dei rifacimenti settecenteschi dell’edificio. Attorno al tempietto furono raccolte ed esposte al pubblico suppellettili religiose provenienti da edifici del territorio e dalla stessa Collegiata di San Lorenzo.

Nel 1974 fu aggiunto alle raccolte l’affresco cinquecentesco di Luberto da Montevarchi, rappresentante una Natività e una Madonna con Bambino e Santi, staccato da Sant’Andrea a Cennano come l’altro importante frammento con la Madonna con il Libro e due angeli.

Del Museo si progetta oggi un ampliamento, tale da consentire un’adeguata fruizione degli oggetti e lo svolgimento di attività didattiche. Ad esso si accede da un ingresso sulla destra della facciata della Collegiata, che immette in un cortile; ancora a destra si trova l’accesso ai locali espositivi.

La prima sala, oltre all’accoglienza, contiene molte delle opere più importanti, tra dipinti, parati e oreficerie liturgiche, oltre alle macchine e agli apparati lignei relativi alle principali reliquie del santuario.

La seconda sala del museo intende documentare, intorno al Tempietto delle Reliquie del Sacro Latte, ricostruito negli anni Settanta, la produzione robbiana e di opere lapidee, e alcuni momenti salienti della storia del santuario.

Il Tempietto, più propriamente Cappella di Santa Maria del Latte, fu decorato da Andrea della Robbia con “marzacotti della sua Maestranza” (Pesci 1999) tra il 1595 ed il 1598; esso comprende il bassorilievo della Consegna della Reliquia, in origine collocato sulla facciata della Collegiata. La cappella della reliquia era costituita da un altare addossato alla controfacciata protetto da un baldacchino appoggiato alla parete dell’altare; attraverso una grata in ferro, l’altare era in comunicazione con un piccolo vano retrostante, popolarmente detto “Stanzino delle Reliquie”, dove si conservava il Sacro Latte.

Smontati durante i lavori di restauro eseguiti nel 1709 da Massimiliano Soldani Benzi, nel 1970 i rilievi furono ricomposti su una struttura architettonica che riproduce fedelmente l’originale.

Bibliografia essenziale

Dabo tibi ubera mea. Pietà popolare e universi simbolici. La Madonna del latte a Montevarchi attraverso i secoli. Tartaro G., Panzano in Chianti, Editore: Città Ideale, 2004.

Monasteri e Conventi del territorio aretino. Pincelli A., Colle Val d’Elsa, Editore: Alinea Firenze, 2000.

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Paliotto – Corridoio

Datazione: primo quarto del XVII sec.
Tecnica e Materiali: velluto cesellato in seta operato a un corpo a una trama lanciata in argento
Manifattura: fiorentina
Dimensioni: 119 cm. x 142 cm.

Il modulo decorativo di questo paliotto, il rivestimento della parte anteriore della mensa dell’altare, eseguito con la preziosa tecnica del velluto cesellato su fondo laminato, è documentato dalla nota testimonianza iconografica costituita dalla pianeta indossata da san Filippo Neri nel noto dipinto di Orazio Fidani “La visione di san Filippo Neri”.

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Busto reliquiario – Prima sala

Datazione: datato 1593
Tecnica e Materiali: argento sbalzato, cesellato e inciso; rame dorato
Dimensioni: 50 cm. x 40 cm.
Autore: Simone Pignoni (doc. 1593-1614)

Il reliquiario, raffigurante una delle vergini compagne di Sant’Orsola, fu realizzato su commissione degli Operai della Fraternita del Latte. La giovinetta è raffigurata con veste e mantello fermato sul davanti da un ovale con il monogramma bernardiniano e presenta, in corrispondenza della calotta cranica, un coperchio: all’interno alcuni frammenti ossei ivi conservati.

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Coppa reliquiario – Prima sala

Datazione: prima metà del XVI sec.
Tecnica e Materiali: argento dorato, sbalzato, cesellato, bulinato e inciso
Manifattura: tedesca
Dimensioni: 22 cm. x 11 cm.

La coppa, di fine manifattura tedesca, è in argento dorato e costituisce una delle suppellettili più preziose del Museo della Collegiata di Montevarchi.

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Il miracolo di San Cesareo – Prima sala

Datazione: 1666
Tecnica e Materiali: olio su tela
Bottega di: scuola toscana
Dimensioni: 112 cm. x 146 cm.

Il dipinto votivo, raffigurante il santo accorso a protezione della città, mostra la struttura urbanistica di Montevarchi nel XVII secolo. Attorniato da possenti mura, si nota il centro storico al centro del quale spicca l’alto campanile della Collegiata.

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Paliotto d’altare – Prima sala

Datazione: XVII sec.
Tecnica e Materiali: scagliola
Manifattura: toscana
Dimensioni: 93 cm. x 187 cm.

Il paliotto è un paramento in marmo o pietra scolpita, in avorio o metallo sbalzato e cesellato, o tessuto in seta, che serve a rivestire la parte anteriore dell’altare che, in quanto sacra, deve rimanere invisibile. Nel caso del paliotto montervarchino il materiale che lo costituisce è la scagliola, frequentemente usata nel XVII secolo ad imitazione della diverse qualità di marmo.

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Reliquiario a pisside – Prima sala

Datazione: seconda metà del XVI sec.
Tecnica e Materiali: argento sbalzato, cesellato e inciso
Manifattura: toscana
Dimensioni: 14 cm. x 6.5 cm.

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Pianeta – Prima sala – Vetrina dei paramenti liturgici

Datazione: 1740 ca.
Tecnica e Materiali: lampasso lanciato e broccato in seta e oro
Manifattura: italiana
Dimensioni: 115 cm. x 66 cm.

Il motivo decorativo suggerisce lo svolgersi di due tronchi percorsi da peonie, dalie, iris e campanule, ornate da un rigoglioso fogliame. All’interno delle anse si dispone un’inflorescenza isolata. Il modulo decorativo, l’affermarsi della linea ondulata e la caratterizzazione del fogliame frastagliato, richiamano allo stile cosiddetto “lussureggiante”.

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Tempietto – Seconda sala

Datazione: 1490-1499
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Dimensioni: angeli: 200 cm. x 60 cm.; santi: 180 cm. x 84 cm.
Autore: Andrea della Robbia (Firenze 1435 – 1528). Ricostruzione Secchi-Maetzke 1970

Il Tempietto era il fulcro della Cappella di Santa Maria del Latte, originariamente costituita da un altare addossato alla controfacciata destra della chiesa e protetto da un alto baldacchino; in un piccolo vano retrostante, popolarmente detto “Stanzino delle Reliquie”, si conservava il Sacro Latte. La ricomposizione attuale del Tempietto è dovuta ai restauri del 1970 che riprodussero fedelmente la struttura architettonica originaria.

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Stemma con putti alati – Seconda sala

Datazione: 1495-1500
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Dimensioni: 71.5 cm. x 55 cm.
Autore: Andrea della Robbia (Firenze 1435 – 1528)

La collocazione originaria di questo stemma, opera di Andrea della Robbia, doveva essere la facciata principale della Collegiata di S. Lorenzo. Esso raffigura l’emblema della città di Montevarchi.

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Ampolle con vassoio – Prima sala

Datazione: fine XVIII sec.- inizi XIX sec.
Tecnica e Materiali: argento sbalzato, cesellato e inciso; vetro soffiato
Manifattura: toscana
Dimensioni: ampolle:18 cm. x 8.5 cm.; bacile: 27 cm. x 17.5 cm.

Le ampolle, in argento finemente sbalzato e decorato, presentano sulle basi l’iscrizione “benefattori”, segno che furono donate da fedeli particolarmente devoti alla Collegiata di San Lorenzo.

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Calice – Prima sala

Datazione: XVII sec.
Tecnica e Materiali: argento in parte dorato, sbalzato, cesellato ed inciso
Manifattura: manifattura fiorentina
Dimensioni: 29.5 cm. x 16 cm.

Il prezioso calice montevarchino, in argento dorato in parte, è stato eseguito nel XVII secolo con le diverse tecniche dello sbalzo, della cesellatura e dell’incisione. La barocca decorazione riporta foglie d’acanto e teste di cherubino (manifattura fiorentina, XVII sec.).

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Coppe per le votazioni della confraternita – Prima sala

Datazione: XVIII sec.
Tecnica e Materiali: rame dorato, sbalzato e bulinato
Manifattura: toscana
Dimensioni: piccola: 20 cm. x 8 cm.; grande 23 cm x 12 cm.

Queste coppe in rame dorato dovevano probabilmente contenere le votazioni segrete scritte dai membri della Fraternita del Sacro Latte.

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La Madonna del libro – Prima sala

Datazione: primi decenni del XV sec.
Tecnica e Materiali: Affresco staccato
Dimensioni: 166 cm. x 120 cm.
Attribuito a: Agnolo Gaddi (Firenze 1350 – 15 ottobre 1396)
Provenienza: Borgo del Lavacchio, Montevarchi

L’affresco, originariamente posto in una cappella del borgo montevarchino “del Lavacchio”, raffigura la Vergine mentre con una mano sorregge un libro chiuso, alzando la mano libera in atto di benedizione. L’episodio potrebbe essere ricondotto a quello in cui la Vergine conforta San Giovanni Damasceno in carcere.

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Reliquiari in forma di tempietto – Prima sala

Datazione: prima metà del XVII sec.
Tecnica e Materiali: argento in parte dorato, sbalzato, cesellato e inciso
Manifattura: toscana
Dimensioni: 38 cm. x 10 cm.

La coppia di reliquiari a forma di tempietto, in argento con parti dorate, presentano la coppa decorata da baccellature sbalzate e cesellate di manifattura toscana della prima metà del XVII secolo.

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Serie di cartegloria – Prima sala

Datazione: metà del XVII sec.
Tecnica e Materiali: lamina di argento cesellato, sbalzato e inciso
Manifattura: Toscana
Dimensioni: grande: 70 cm. x 63 cm.; piccole: 42 cm. x 29 cm.

Le cartegloria prendono il nome dalle preghiere stampate sopra e che il sacerdote recita durante la messa. Queste tabelle, un tempo di legno spesso laccato e rifinito a foglia oro, successivamente furono fatte con metalli pregiati, come questa della Collegiata di San Lorenzo che inoltre presenta, al centro del lato inferiore della cornice, uno stemma con la sigla della Confraternita del sacro latte.

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Pianeta – Prima sala – Vetrina dei paramenti liturgici

Datazione: 1679
Tecnica e Materiali: velluto cesellato in seta operato a un corpo a una trama lanciata in argento
Manifattura: fiorentina
Dimensioni: 114 cm. x 69.5 cm.

Questa pianeta faceva parte, insieme al piviale e alle tonacelle, di un parato in quarto commissionato dalla Fraternita, di cui è ricamato l’emblema, il 19 marzo 1679 per la celebrazione solenne della festa del Sacro Latte. Essa fu cucita a mano dal banderaio Domenico Monaldi e guarnito in trina d’oro dal battiloro Vincenzo Salvi.

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Martirio di San Lorenzo – Seconda sala

Datazione: datato 1283
Tecnica e Materiali: bassorilievo in pietra
Dimensioni: 84 cm. x 172 cm.
Attribuito a: Bottega toscana o Giroldo da Como (documentato tra il 1262 e il 1284)

Il bassorilievo in pietra rappresenta l’animata scena del martirio del Santo sulla graticola in presenza del’imperatore Dacio, assiso su uno scranno decorato con finti loggiati sovrapposti. L’attribuzione è dubbia ed oscillante tra una bottega toscana e l’attività di Giroldo da Como.

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Antifonario – Prima sala

Datazione: primi decenni del XIV sec.
Tecnica e Materiali: codice membranaceo
Dimensioni: 345 mm. x 400 mm. x 100 mm.

Questo antifonario raccoglie antifone e versetti che si recitano prima dei salmi o di altre preghiere nella liturgia cattolica e comprende il Giudizio Universale del Maestro del Laudario.

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Coperta di Libro Liturgico – Prima sala

Datazione: fine del XVIII sec.
Tecnica e Materiali: velluto rosso; argento sbalzato, cesellato, bulinato e inciso
Manifattura: toscana
Dimensioni: 39.5 cm. x 26.5 cm.

Il libro liturgico, che mostra una preziosa rilegatura in velluto rosso e della placchette in argento sbalzato, presenta una decorazione a volute vegetali; al centro, in un ovale incorniciato da un motivo nastriforme e da una ghirlanda vegetale, è rappresentata la Madonna col Bambino.

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Croce processionale – Prima sala

Datazione: XIV sec.
Tecnica e Materiali: rame dorato, cesellato, bulinato e inciso; cristallo di rocca
Manifattura: toscana
Dimensioni: 35 cm. x 26 cm.

La croce processionale è detta anche “astile” perchè generalmente posta sulla sommità di un asta per essere portata in processione. Questa della Collegiata di Montevarchi, in rame dorato e ornata da sfere in cristallo di rocca, presenta motivi incisi e sbalzati sia sul recto che sul verso. Nei quadrilobi sono incise le figure di Maria Vergine, San Giovanni evangelista, il pellicano che nutre i suoi piccoli simbolo del sacrificio di Cristo e il teschio di Adamo, allusione alla Crocifissione.

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Ostensorio – Prima sala

Datazione: seconda metà del XVIII sec.
Tecnica e Materiali: argento in parte dorato, sbalzato, cesellato e inciso; rame dorato; cristallo
Manifattura: toscana
Dimensioni: 70 cm. x 20 cm.

Questo ostensorio, finemente lavorato, rappresenta uno dei più begli esempi di manifattura toscana della Collegiata di San Lorenzo.

reliquiario

Reliquiario – Prima sala

Datazione: 1564-1567
Tecnica e Materiali: legno intagliato, dorato e dipinto
Dimensioni: 115 cm. x 45 cm.
Autore: Giovanni del Brina (notizie 1559 – Pisa 1599) e intagliatore toscano

Commissionato dalla Fraternita doveva custodire la reliquia del Latte di Maria, donata dal conte Guido Guerra alla chiesa di San Lorenzo. A forma di tempietto esagonale e sormontato da un’elegante cupoletta con lanterna finale, esso raffigura, nel corpo centrale, santi e personaggi legati alla storia della Collegiata. Giovanni del Brina, autore della decorazione pittorica, vi rivela l´influsso stilistico di Andrea del Sarto.

pianeta

Pianeta – Prima sala – Vetrina dei paramenti liturgici

Datazione: 1650-1660
Tecnica e Materiali: gros de tours in seta broccato e lanciato in oro
Manifattura: fiorentina
Dimensioni: 106 cm. x 67 cm.

La decorazione è composta da due grandi inflorescenze dorate che, risaltando su fondo rosso laminato, si dispongono su parallele orizzontali. Il modulo decorativo rientra nella tipologia tessile del motivo “isolato” cioè quello secondo il quale dal fondo si isolano gli elementi ornamentali grazie all’esclusione di motivi di contorno.

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Albero genealogico dei conti Guidi – Seconda sala

Datazione: XVII sec.
Tecnica e Materiali: olio su tavola
Manifattura: scuola toscana
Dimensioni: 200 cm. x 117 cm.

Il dipinto raffigura l’albero genealogico della famiglia Guidi. Infatti il conte Guido Guerra dei conti Guidi, signore di Montevarchi, donò la preziosa reliquia del Sacro Latte, ricevuta da Carlo D’Angiò, al proposto di San Lorenzo, stringendo un forte legame con la terra montevarchina e rimanendo sempre nella memoria collettiva, come dimostra anche una delle opere robbiane, conservata nel museo, che racconta la storia di questo insigne cavaliere.

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La consegna della reliquia – Seconda sala

Datazione: 1495-1500
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Dimensioni: 82 cm. x 320 cm.
Autore: Andrea della Robbia (Firenze 1435 – 1528)

Il grandioso bassorilievo, in origine collocato sulla facciata della Collegiata, raffigura al centro il conte Guido Guerra mentre dona al priore di San Lorenzo la sacra reliquia del latte della Madonna, ottenuta da Carlo D’Angiò, riconoscibile tra i personaggi per la decorazione a gigli di Francia sulla sua veste. A sinistra seguono il corteo nobili e soldati, a destra un gruppo di ecclesiastici avanza verso la chiesa.

Indirizzo

Museo d’Arte Sacra della Collegiata di San Lorenzo, Montevarchi
Via Isidoro del Lungo, 8
Montevarchi
Telefono: 055/980468
Cell. 339-3512801 (anche per prenotare visite fuori dall’orario di apertura)
Fax: 055/982956
Sito Web | E-mail

Come arrivare
Da Firenze o Roma: uscita Valdarno dell’autostrada A1 Firenze – Roma , svoltare a destra seguendo le indicazioni Montevarchi. La cittadina dista appena 2,5 Km.
Dal Chianti: Strada Statale SS408 Chiantigiana.

Orario

Sabato, domenica: ore 10.00 – 12.00 / 16.00 – 18.00.

Servizi

accessibilità per i disabili

Biglietti

Adulti: 3 €.
Studenti e gruppi di oltre 15 persone: 1 €.

Link utili

Al museo fanno riferimento altri due siti internet:
Provincia di Arezzo
APT di Arezzo