Il Museo Diocesano di Arte Sacra denominato recentemente Mudas Museum, in occasione del suo trasferimento all’interno de Palazzo Vescovile di Arezzo rappresenta l’espressione della vitalità religiosa e culturale del territorio aretino, ricco scrigno di preziose testimonianze artistiche.
La collezione del Museo prende avvio nel 1950, con il corpus di opere esposte nella celebre Mostra di Arte Sacra della Diocesi dal secolo XI al secolo XVIII, presso il Palazzo comunale di Arezzo. Fu quella l’occasione per cui il vescovo Emanuele Mignone decise di istituire un museo con opere della Cattedrale, del Capitolo, dell’Episcopio e di chiese ormai chiuse al culto, o non ben sorvegliate. All’inizio degli anni Settanta il Museo fu però chiuso pubblico e riaperto una seconda volta soltanto nel 1985 nei locali sopra la sagrestia del Duomo. Nel 2011 con la mostra “Giorgio Vasari Santo è Bello” su desiderio dell’arcivescovo Riccardo Fontana s’inaugura presso il Palazzo Vescovile il nuovo MuDAS Museum.
Le sale, ubicate al piano terra, accolgono tre maestosi crocefissi lignei, tra i più antichi della Toscana; opere di pittori locali quali Andrea di Nerio e Spinello Aretino; una straordinaria terracotta, attribuita a Bernardo Rossellino e l’affresco staccato, di Bartolomeo della Gatta, il pittore più importante della Toscana meridionale dopo Piero della Francesca. Il nucleo di opere vasariane è ben rappresentato dallo stendardo processionale per la Compagnia dei Peducci del 1549 e un grande tondo databile al 1557, in origine un cielo da baldacchino in seta rossa, raffigurante la Madonna della Misericordia. È inoltre presente una collezione di preziose oreficerie e parati sacri, tra le quali emerge per importanza la famosa Pace di Siena, un’opera di manifattura francese di grande raffinatezza databile agli inizi del Quattrocento. La Pace fu donata da Pio II Piccolomini alla cattedrale di Siena, che a sua volta la donò alla cattedrale aretina nel 1799 dopo i moti anti francesi del Viva Maria.