Masaccio,
Trittico di San Giovenale

Recentissima l'attribuzione a Masaccio di questa Madonna in trono col Bambino, due angeli e i santi Bartolomeo e Biagio, Giovenale e Antonio abate, più comunemente nota come Trittico di San Giovenale. E' stato infatti solo nel 1961 che Luciano Berti ha scoperto, attribuendola da subito al Maestro, la splendida tela, all'interno della piccola chiesa di San Giovenale, nel territorio di Cascia.

Il Trittico, che tuttavia versava in pessime condizioni di conservazione, con gravi e diffuse cadute e sollevamenti di colore, fu immediatamente affidato alla Soprintendenza di Firenze che si incaricò del restauro. Proprio in questa occasione fu possibile approfondire gli studi su questa opera di un Masaccio giovanissimo, poco più che ventenne. Certa la datazione, 23 aprile 1422, apposta con molta probabilità dallo stesso artista sotto lo scomparto centrale.

Seppure non sia citato dalle fonti, il Trittico appartiene senza dubbio alla primissima produzione dell'artista, negli anni della sua formazione, e oggi viene a buon diritto ritenuto l'incipit assoluto di tutta la produzione masaccesca. In questa opera prima di Masaccio, come ben illustrato da Caterina Caneva all'interno del catalogo della mostra Rinascimento in Valdarno “è stato individuato anche l’esordio della nuova pittura, sovvertita nei suoi valori tradizionali che pure affiorano specie nel comparto di sinistra, dalla visione rivoluzionaria trasmessa al giovane provinciale trasferito in città da Filippo Brunelleschi e da Donatello che già ne avevano forniti esempi considerevoli”.

Ed eccoli Brunelleschi, l'architetto in procinto di costruire la cupola del Duomo di Firenze, e il Donatello del San Giorgio che si rivelano nella scansione prospettica del pavimento, segnato dalle linee convergenti a unificare lo spazio dei tre scomparti. Appena accennato nello scomparto di sinistra e poi gradualmente rinforzato nel pannello centrale, fino ad acquistare pieno vigore nel pannello di destra. Eccoli nella visione naturalistica e “corporea” dei personaggi che si stagliano verso l'osservatore come corpi vivi. Eccoli infine nel saggio e ben dosato uso della prospettiva, che non si applica più ai soli elementi architettonici, ma anche alle membra e ai volti, evidenziandone una fisicità forte ma elegante, corporea ma al contempo divina e meditativa.




Cascia-Santi150
Masaccio, Trittico di San Giovenale (La Madonna in trono col Bambino, due angeli e i santi Bartolomeo e Biagio, Giovenale e Antonio abate), datato 1422, il 23 aprile; tempera su tavola; cm 108 x 65 (scomparto centrale), cm 88 x 44. Pieve di San Pietro, Cascia di Reggello