Nell’ambito della valorizzazione dei “piccoli grandi musei” diffusi sul territorio fiorentino, l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze dopo i musei del Chianti e della Valdelsa, protagonisti delle due precedenti manifestazioni “Le Madonne del Chianti” (2005) e “La Valle dei tesori” (2006), ha deciso di promuovere quelli del Valdarno sia fiorentino che aretino, in riconoscimento della sostanziale continuità anche storica del relativo territorio. La scelta è caduta sui Musei d’arte sacra di Vallombrosa, Cascia di Reggello, Figline, San Giovanni e Montevarchi, collocati lungo un itinerario affascinante che dalle più alte pendici boscose scendendo fra colline e caratteristici terrazzamenti conduce fino al fondo valle.

In tutti questi musei, come del resto diffuse in larga misura su tutto il territorio circostante, sono presenti opere di straordinaria importanza e qualità riconducibili in particolare al periodo del Rinascimento, la grande stagione artistica e culturale che ha caratterizzato a Firenze il secolo XV e che aveva avuto una premessa fondamentale nella pittura di Giotto, padre riconosciuto dell’arte occidentale.

In ciascun museo è stata pertanto scelta un’opera rappresentativa in sommo grado tanto del Museo stesso che del periodo rinascimentale e le è stata messa a confronto un’opera altrettanto importante e significativa prestata eccezionalmente per l’occasione da grandi musei e chiese di Firenze.

Dal confronto fra queste opere si evincerà ancora una volta che l’importanza e le qualità delle opere prodotte dai grandi maestri per le chiese del territorio non erano inferiori a quelle delle opere eseguite per le chiese cittadine e che davvero questa ricchezza diffusa può a buon diritto fregiarsi del nome “Museo Italia”.

In quest’ottica la mostra “Rinascimento in Valdarno” ha inteso evidenziare e valorizzare la straordinaria fioritura d’arte che dai primi decenni del Trecento alla fine del Quattrocento accomuna Firenze e il Valdarno.