Adorazione dei Magi
Eseguita tra il 1483 e il 1485, la pala d'altare della Cappella Sassetti presso la chiesa di Santa Trinita a Firenze, si inserisce all'interno dello splendido ciclo di affreschi commissionato dal banchiere Francesco Sassetti per adornare la cappella che avrebbe ospitato le sepolture sue e della moglie Nara. Il ciclo venne realizzato seguendo un preciso percorso iconografico ideato dagli umanisti Agnolo Poliziano e Bartolomeo Fonzio. Densa di particolari simbolici, la pala di Santa Trinita si colloca inequivocabilmente all'interno della cultura umanistica fiorentina del periodo laurenziano.
A partire dallo sfondo dove si intravedono due città identificate come Gerusalemme (sulla destra) e Roma (al centro), per proseguire con la scena centrale dove appoggia un antico sarcofago che recita la profezia di Fulvio secondo cui dal sarcofago che racchiude le sue spoglie sorgerà un dio, chiaro riferimento al trionfo della cristianità sul paganesimo. Chiara allusione cristiana anche nella figura del cardellino in primo piano, simbolo della passione e resurrezione di Cristo. Ma non mancano anche i riferimenti terreni, in particolare legati alla famiglia dei committenti. I sassi in primo piano richiamano infatti l'emblema della famiglia Sassetti, peraltro identificata (Francesco e Nara) nei pastori in preghiera rappresentati nel ciclo di affreschi circostanti la Pala.
La Pala d'Altare della cappella Sassetti può essere
considerata una delle opere più significative di
Domenico Ghirlandaio dove il Maestro esprime in tutta
la sua potenza l'acuto intuito per i colori, la grande
capacità di disegnatore e ritrattista, nonché la
profonda conoscenza del simbolismo umanistico,
compenetrato della lezione nordica introdotta dalla
presenza a Firenze del Trittico Portinari di Hugo van
der Goes.