La tholos della Montagnola rappresenta uno dei più importanti monumenti etruschi del periodo orientalizzante di tutta l’Etruria settentrionale.
La tomba, esplorata da Giacomo Caputo nel 1959 s’innalza presso la riva del torrente Zambra in località Quinto Alto presso Sesto Fiorentino. Il tumulo, originariamente delimitato da un tamburo costituito da una fila di pietre infisse verticalmente nel terreno, di cui si conserva un ampio tratto, racchiude una grande camera a pianta circolare, una tholos appunto, coperta a pseudo-cupola, cioè con filari di lastroni di pietra disposti ad anelli concentrici progressivamente aggettanti, con un pilastro centrale che non sembra però aver avuto alcuna funzione statica.
Alla camera si accede attraverso un lungo corridoio, dromos, edificato con grandi blocchi irregolarmente squadrati, disposti in filari orizzontali. Il primo tratto del dromos, in leggera discesa, è scoperto; poi, attraverso una porta delimitata da stipiti monolitici, si accede al dromos coperto, lungo il quale si aprono due celle rettangolari, anch’esse coperte a falsa volta.