Palazzo Taglieschi, al cui interno è allestito il Museo delle Arti e tradizioni popolari dell’Alta Valle del Tevere, appartenne in origine alla nobile e ricca famiglia anghiarese dei Taglieschi.
Il nobile edificio, sorto intorno alla metà del Quattrocento dalla fusione di alcune case a torre medievali, venne restaurato nella seconda metà del Novecento, con l’intento di ricreare l’atmosfera di una signorile dimora rinascimentale arricchita da caminetti e portali in pietra scolpita, e quindi trasformato in museo secondo il volere del proprietario, il sacerdote ed erudito don Nilo Conti che con questo scopo lo aveva donato allo Stato nel 1959.
Il percorso museale si articola in venti sale disposte su tre livelli principali, un piano ammezzato e il sottotetto, attraverso un’articolata successione di ambienti che termina in una loggia vetrata con vista sul borgo di Anghiari.