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Museo Masaccio d’Arte Sacra di S. Pietro a Cascia

VALDARNO

Il museo, inaugurato nell’aprile 2002, è stato intitolato a Masaccio, il pittore che apre la grande stagione del Rinascimento fiorentino, del quale nell’attigua pieve è conservata la prima opera a noi nota: il celebre trittico di S. Giovenale, datato 23 aprile 1422, qui sistemato per motivi di sicurezza e di decoro dal 1988 proveniente dalla vicina chiesetta di S. Giovenale.

Al dipinto, raffigurante la Madonna in trono col Bambino e quattro Santi, è stata dedicata nel museo un’intera sala di documentazione con pannelli didattici e supporti informatici dei quali il visitatore può prendere visione prima o dopo la visita alla pieve, uno dei più armonici e suggestivi monumenti del romanico toscano.

Ma il museo, al quale si accede dalla zona absidale della chiesa e che si sviluppa su due piani, contiene anche dipinti e oggetti preziosi appartenenti non solo a Cascia ma anche ad altre chiese importanti del territorio di Reggello, come S.Agata in Arfoli, S.Donato in Fronzano, S.Margherita a Cancelli, tutte di antica fondazione e dotate di un cospicuo patrimonio artistico fin qui pressoché invisibile.

Fra i dipinti spiccano una pregevole tavola di Scuola del Ghirlandaio (fine sec.XV) un tempo esposta sull’altar maggiore di Cascia, una dolente Deposizione di Santi di Tito (1611), un ascetico Sant’Antonio di Jacopo Vignali (sec. XVII). Alle opere già esposte altre se ne aggiungeranno, che sono attualmente in restauro, fra le quali una bellissima tavola di Scuola fiorentina del 1575.

Nelle cinque sale, una delle quali decorata con eleganti pitture murali della prima metà del Settecento scoperte sotto l’intonaco e restaurate di recente, troviamo anche tesori di oreficeria sacra dei secoli XV-XIX: tra questi spicca la Croce astile del Quattrocento in rame inciso sue due lati, l’Ostensorio in argento e cristalli di rocca del secolo XVIII, la scultura lignea di S. Nicola di Bari (sec. XVIII) ancora dotata del suo abbigliamento in tessuto prezioso, un calice in rame dorato con inserti d’argento lavorati a niello del secolo XIV-XV e due ampolle del Settecento con decorazioni a giorno in argento.

Infine, in una piccola vetrina sono esposti icone russe e oggetti d’uso nelle cerimonie ebraiche, segno di una volontà di documentazione che va ben oltre il patrimonio artistico locale.

Particolarmente ricca risulta la sezione dei parati liturgici, un vero e proprio piccolo museo del tessuto che comprende esemplari dei secoli XV-XX: tra questi sono da segnalare una pianeta in lampasso e velluto in seta e oro e una dalmatica di damasco a motivi di fiori di cardo di manifattura toscana del Cinquecento.

Un altro settore messo in risalto nell’allestimento è quello degli Ex-voto, accumulatisi per devozione popolare intorno all’antico Crocifisso ligneo di Cascia e alla Madonna del Conforto di San Giovenale: sono preziosi rosari, monete e medaglie del Sei e Settecento, piccoli gioielli tra cui una croce in cristalli di rocca del Seicento, elaborati medaglioni battesimali in filigrana.

Una sala, destinata a contenere l’archivio storico della Pieve, è stata arredata con ritratti dei pievani succedutisi tra il Sei e l’Ottocento (tra i quali uno eseguito da Pier Dandini, 1646-1712) e con preziosi documenti antichi.

Il museo affianca la pieve (già da tempo sede di convegni su Masaccio e il trittico, concerti, spettacoli teatrali, conferenze, piccole mostre), nella promozione di importanti iniziative culturali.

Bibliografia essenziale

“Corrispondenza”, 43, Fiesole, luglio 2003, anno XXIII. Caneva C., Fiesole, Editore: Tipografia Valdarnese, articolo di giornale n. 43, 2003.

Museo Masaccio d’arte sacra a Cascia di Reggello. Caterina Caneva (a cura di), Firenze, Polistampa, 2007.

Masaccio 1422. Il Trittico di San Giovenale e il suo tempo. Caneva C. (a cura di), Milano, Editore: Motta, 2002.

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Trittico di San Giovenale

Datazione: 1422
Tecnica e Materiali: tempera su tavola legno di pioppo
Dimensioni: tavola centrale: 108 cm. x 65 cm.; laterali: 88 cm. x 44 cm.
Autore: Masaccio (Tommaso di ser Giovanni), San Giovanni Valdarno 1401-1428

Madonna in trono con Bambino e angeli adoranti, tra i Ss. Bartolomeo, Biagio, Giovenale e Antonio Abate.
Si tratta della prima opera di Masaccio, eseguita a soli 21 anni ma già caraterizzata dal suo peculiare senso plastico.

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Camera del Pievano

Datazione: XVIII sec.

La pittura, tipico esempio di “illusionismo architettonico”, vuole creare l’effetto di una loggia aperta che consente vedute diverse; la principale comprende una figure femminile allegorica con simboli del potere, circondata da edifici classici. Il soffitto simula invece una balconata che si apre sul cielo, contornata da piante, grandi stemmi con raffigurazioni allegoriche e ghirlande.

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San Giovanni Battista

Datazione: 1626
Tecnica e Materiali: olio su tela
Dimensioni: 92.5 cm. x 43.5 cm.
Autore: Zanobi Rosi, Firenze 1577-1621
Provenienza: Pieve di San Pietro a Cascia

La tela, pendant di quella con Santa Brigida di Svezia è siglata ZR, elemento che ne ha permesso l’attribuzione al Rosi, collaboratore di Cristofano Allori. L’iconografia segue il modello tradizionale, con il santo che regge la croce, vestito con la pelle di cammello e il manto rosso . Il robusto colorismo connota la figura con forte pathos ed evidentissima tensione.

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Vetrina con arredi sacri

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Compianto sul Cristo morto

Datazione: 1601
Tecnica e Materiali: olio su tela
Dimensioni: 212 cm. x 135 cm.
Autore: Santi di Tito (San Sepolcro 1536-Firenze 1603) e bottega
Provenienza: Pieve di San Pietro a Cascia

La tela utilizza colori che accentuano la drammaticità dell’evento, mentre rivela nei tratti degli astanti uno spiccato naturalismo che addolcisce le fisionomie e rende più credibile la partecipazione al Compianto.

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Pittura murale

Datazione: XVIII sec.

Particolare della pittura murale nella Camera del Pievano, con veduta della Pieve di Cascia. L’artista in modo singolare propone qui l’immagine della facciata romanica e non barocca, quale era al suo tempo.

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Paramenti liturgici

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Santa Brigida di Svezia

Datazione: 1626
Tecnica e Materiali: olio su tela
Dimensioni: 92.5 cm. x 44 cm.
Autore: Zanobi Rosi (Firenze 1577-1621)
Provenienza: Pieve di San Pietro a Cascia

L’opera è pendant del San Giovanni Battista, siglata ZR, elemento che ne ha permesso l’attribuzione al Resi, stretto collaboratore di Cristofano Allori. La figura della santa, qui rappresentata secondo l’iconografia classica con abiti monacali e con un cero acceso a ricordo delle mortficazioni che infliggeva a se stessa con la fiamma. L’alta qualità della tela è sottolineata dall’uso sapiente del colorismo.

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Madonna in trono col Bambino e i Santi Romolo, Pietro, Paolo e Sebastiano

Datazione: fine XV sec.- inizio XVI sec.
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 195 cm. x 151.5 cm.
Autore: Scuola del Ghirlandaio

Di particolare interesse è la presenza in basso a destra del ritratto del profilo del committente dell’opera, il vescovo di Fiesole (1481-1504) e già pievano di Cascia, Roberto Folchi, raffigurato in età avanzata.

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Sant’Antonio di Padova con il Bambino e Santi

Datazione: 1655
Tecnica e Materiali: olio su tela
Dimensioni: 226 cm. x 116 cm.
Autore: Jacopo Vignali, Pratovecchio 1592-1664
Provenienza: Pieve di San Pietro a Cascia

Il grande dipinto no è sempre esposto all’interno del museo, ma è opera di notevole spessore artistico e spirituale che ha il suo momento più toccante nell’angelo in basso che intima il silenzio agli osservatori.

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Ostensorio raggiato

Datazione: metà XVIII sec.
Tecnica e Materiali: argento sbalzato, cesellato e pietre semipreziose
Dimensioni: 58 cm. x 28 cm.
Provenienza: Chiesa di Santa Margherita a Cancelli

Si tratta di uno dei più raffinati ostensori conservati all’interno del museo. La consueta tipologia della raggiera e del nembo di nuvole è impreziosita da pietre semipreziose inserite sul bordo della teca circolare.

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Vetrina con icone orientali e oggetti appartenenti alla liturgia ebraica

Indirizzo

Museo Masaccio d’Arte Sacra S. Pietro a Cascia
Via Casaromolo, 2/a Loc. Cascia
Reggello
Telefono: 055 8665433
Fax: 055 868129
Sito Web | E-mail

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Come arrivare:
In auto: percorrendo l’A1 uscire a Incisa e seguire le indicazioni per Reggello.
In autobus: da Firenze (Piazza Adua) collegamenti con autolinee.

Orario

martedì e giovedì, 15-19.30;
sabato-domenica, 10-12.30, 15-19.30.

Luglio e agosto aperto anche sabato, 21-23.

Il Museo può essere aperto su prenotazione in orari diversi da quelli indicati.

Possibilità di visite guidate al Museo e alla Pieve.

Biglietti

adulti: 3,00 €.
biglietto ridotto 2,50 €.

Servizi

accessibilità per i disabili
bookshop
visite guidate

Link utili