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Museo Davanzati

FIRENZE

Palazzo Davanzati, magnifico e raro esemplare di dimora trecentesca a Firenze, rappresenta il momento di passaggio tra la casa-torre medievale e il palazzo rinascimentale. Il palazzo fu costruito alla metà circa del secolo XIV dai Davizzi, potente famiglia di mercanti e banchieri, in via Porta Rossa, dove dimoravano agiate famiglie fiorentine, dai Bartolini ai Foresi, dai Monaldi agli stessi Davanzati, che ne divennero più tardi proprietari.

Un primo ammodernamento si deve alla famiglia Bartolini che ne divenne proprietaria nel 1516. Nel 1578 il palazzo venne acquistato da Bernardo di Anton Francesco Davanzati. I nuovi proprietari, lo abitarono per circa due secoli e provvidero a sistemare uno stemma cinquecentesco con l’arme della propria casata sull’imponente facciata del palazzo che, da allora, è sempre stato conosciuto come Palazzo Davanzati.

L’edificio, dal forte slancio verticale, denota che nella costruzione vennero inglobate, oltre ad altre proprietà dei Davizzi, almeno due case-torri. L’importante facciata, articolata su tre piani sormontati dall’altana superiore, si sviluppa su un piano terreno a bugnato con tre ampie aperture ad arco ribassato, che anticamente erano prive di portoni affacciando direttamente sulla strada.

La conversione del palazzo gentilizio in Museo è dovuta a un’intuizione dell’artista e collezionista Elia Volpi che nel 1904 lo acquistò e si dedicò a un’attenta opera di restauro e allestimento. La ricca collezione di mobilio, oggetti d’uso e suppellettili di vario genere appartenenti alla tradizione dell’arredo fiorentino, fu la base per la prima apertura del Museo della Casa Fiorentina Antica. La collezione conobbe tuttavia fortune alterne. Fu alienata a causa delle contingenti difficoltà economiche del Volpi che tuttavia, scegliendo New York come sede della prima asta, contribuì non poco a diffondere il gusto per lo stile fiorentino oltreoceano.

Fresco di un’accurata e lunga opera di restauro e adeguamento strutturale, il Museo di Palazzo Davanzati è oggi uno dei luoghi più suggestivi e interessanti del patrimonio museale cittadino. Fedele alla funzione che Elia Volpi gli aveva voluto attribuire, il Museo non solo ospita una preziosa e accuratissima raccolta di oggetti da collezione, ma rappresenta una delle più fedeli e interessanti testimonianze dello stile di vita della Firenze rinascimentale. Da non perdere la cucina, posta al terzo piano, che ci trasporta nel cuore delle attività quotidiane femminili in seno alla famiglia.

Bibliografia essenziale

Modern language review, Z. Morgan
vol. 1116, part. 3, July 2021, pp. 409-427

Bellezza e nobili ornamenti nella moda e nell’arredo del Seicento, catalogo della mostra a cura di Benedetta Matucci e Daniele Rapino, Firenze 2019

1916-1956-2016 DALL’ASTA AL MUSEO. Elia Volpi nel collezionismo pubblico e privato del Novecento, atti del convegno
(Firenze, 21 novembre 2016) e incontri sul collezionismo (Firenze, ottobre-dicembre 2016), a cura di  B. Teodori e J. Celani Firenze 2017

Palazzo Davanzati e Firenze, a cura di B. Teodori, Firenze 2017

Attraverso il Novecento. Le collezioni del Museo di Palazzo Davanzati collana:
vol. 1 – Le ceramiche, a cura di B. Teodori e M. Marini, Livorno 2015
vol. 2 – Gli arredi e forniture, a cura di  B. Teodori e S. Chiarugi, Livorno 2016

I Davanzati – mercanti banchieri mecenati, Chiostrini Mannini
Firenze 1989

La casa fiorentina e i suoi arredi nei sec. XIV e XV, Schiaparelli
Firenze 1908, a cura di M. Sframeli e L. Pagnotta, Firenze 1983, voll. 2.

Museo di Palazzo Davanzati. Guida alla visita del Museo. A cura di Rosanna Caterina Proto Pisani e Maria Grazia Vaccari. Firenze, Polistampa 2011

La “Coperta” Guicciardini. Il restauro delle imprese di Tristano, catalogo della mostra a cura di R. Caterina Proto Pisani, M. Ciatti, S. Conti, M.G. Vaccari, Palazzo Davanzati, Firenze 2010.

Federigo e la bottega degli Angeli. Palazzo Davanzati tra realtà e sogno, a cura di R. Proto Pisani e F. Baldry, Palazzo Davanzati, Firenze 2009.

R. Ferrazza, Palazzo Davanzati e le collezioni di Elia Volpi, Firenze 1993.

Eleganza e civetterie: merletti e ricami a Palazzo Davanzati, catalogo della mostra, a cura di M. Carmignani, Palazzo Davanzati, Firenze 1987

Imparaticci = samplers: Esercizi di ricamo delle bambine europee ed americane dal Seicento all’Ottocento, catalogo della mostra a cura di M. Carmignani, , Palazzo Davanzati, Firenze 1986.

A. Schiaparelli, La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV, a cura di M. Sframeli e L. Pagnotta, Firenze 1983 (riedizione dell’edizione originale del 1908).

L. Berti, Il Museo di Palazzo Davanzati, Firenze 1971

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Madonna col Bambino

Datazione: secolo XIII
Tecnica e Materiali: affresco staccato
Dimensioni: cm 160×105
Autore: Pittore Umbro

Risale alla tradizione bizantina anche l’iconografia della Madonna che allatta (galactofilousa), qui tradotta in forme meno rigide, accentuando l’atteggiamento di tenerezza verso il figlio. Interessante la soluzione del drappo di tessuto a piccolimotivi geometrici confasce orizzontali, che sostituisce lo schienale del trono.

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Madonna col Bambino fra San Giuseppe e San Gerolamo

Datazione: ultimo quarto del secolo XV
Tecnica e Materiali: tavola
Dimensioni: cm 135 (diam.)
Autore: Pittore Toscano

Il tondo presenta la Vergine, dall’espressione pensierosa, con una fine spilla di perle sull’acconciatura, che indica con l’indice della mano sinistra il cartiglio sorretto dal Bambino, che siede su un cuscino con nappe. I santi sono identificati sulla base degli specifici attributi: il cappello cardinalizio per san Gerolamo e la verga per san Giuseppe. Il dipinto ha caratteri stilistici che lo rimandano a personalità illustri delRinascimento, come Botticelli, Filippino Lippi e Ghirlandaio, rivelando la mano di unmaestrominore del Quattrocento fiorentino che si rifà a celebri esemplari, dosando ecletticamente le varie componenti. La piacevolezza dell’opera è accresciuta dalla bella e coeva cornice, intagliata e dorata a motivi di un festone dal gusto robbiano, ascrivibile alla produzione fiorentina del Quattrocento, che vanta altri esemplari simili che accompagnano dipinti celebri (Signorelli, Berruguete) nei musei fiorentini.

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La sala Madornale

Armario

Datazione: 1530 ca.
Tecnica e Materiali: Legno di pioppo intagliato e dipinto
Dimensioni: cm 195,5 x 221,5 x 58
Autore: Bottega senese

L’armadio è un raro esemplare di mobile destinato a custodire armi e denominato pertanto “armario”. Ampiamente pubblicato su tanti libri specialistici della prima metà del secolo scorso, faceva già parte dell’arredo di palazzo Davanzati al tempo di Elia Volpi.

Tecnica e Materiali: inchiostro su carta
Autore: GIOVANNI ALFONSO SAMARCO e BOTTEGA

Da un raro gruppo di 105 disegni su carta di merletti e ricami attribuiti a Giovanni Alfonso Samarco, artista di origine barese attivo nella prima metà del Seicento. Acquisto dello Stato 2018

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Madonna (o Sant’Anna ?) col libro

Datazione: metà del secolo XV
Tecnica e Materiali: terracotta dipinta
Dimensioni: cm 82 ×63 × 38
Autore: Scultore Ferrarese

La scultura, proveniente dalla chiesa di San Giovanni Battista a Ferrara, rappresenta una figura femminile, mutila all’altezza delle ginocchia, che sorregge nella mano destra un libro socchiuso. Diverse le proposte iconografiche suggerite: dalla Madonna con il libro, all’Annunciata, fino alla recente identificazione – sulla base dei documenti del conservatorioche l’alienò– con Sant’Anna che insegna a leggere alla Vergine.

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Busto di fanciullo

Datazione: 1460 – 1465
Tecnica e Materiali: marmo
Dimensioni: cm 42 (altezza)
Autore: Antonio Rossellino

L’opera, che ricorda le delicate teste di fanciulli di Desiderio da Settignano, è stata assegnata ad Antonio Rossellino e datata agli anni Sessanta del Quattrocento per la ripresa nello stile e nella forma del putto reggidrappo di destra della tomba del cardinale del Portogallo nella chiesa di San Miniato a Monte, complessa impresa realizzata da Antonio Rossellino insieme al fratello Bernardo e ad alcuni allievi, con la partecipazione di Luca della Robbia e dei pittori Piero del Pollaiolo e Alesso Baldovinetti, dal 1461 al 1466 . Il busto, bell’esempio di raffinata ritrattistica privata diffusa nella seconda metà del Quattrocento a Firenze e preziosa testimonianza di atteggiamenti umanistici, è stato interpretato anche in chiave religiosa come Gesù Bambino o San Giovannino per l’abbigliamento, ma anche per la mancata lavorazione dei capelli sulla sommità della testa e per la presenza di un piccolo foro sulla nuca che potrebbero suggerire la presenza ab antiquo di un’aureola.

Fregio superiore della CAMERA DELLA CASTELLANA DI VERGY decorato con il ciclo figurato tratto dal racconto cavalleresco francese della metà del secolo XIII – Particolare con il cavalier Guglielmo e la Duchessa – La decorazione risale alla metà del Trecento.

Gioco del Civettino

Datazione: metà del secolo XV
Tecniche e materiali: olio su tavola;
Dimensioni: cm 59 (diam.)
Autore: GIOVANNI DI SER GIOVANNI Detto LO SCHEGGIA (San Giovanni Valdarno 1406- Firenze 1486)

Il dipinto è un desco da parto, tipico oggetto commissionato dalle famiglie importanti in occasione di una nascita, come vassoio per servire il cibo alla puerpera, ma soprattutto con intenti celebrativi. Vi è rappresentato un gioco popolare fiorentino. L’opera è concordemente assegnata allo Scheggia, fratello di Masaccio.

Trionfo dell’Amore

Datazione: metà del secolo XV
Tecniche e materiali: olio su tavola;
Dimensioni: cm 42,5 x 93
Autore: GIOVANNI DI SER GIOVANNI Detto LO SCHEGGIA (San Giovanni Valdarno 1406- Firenze 1486)

Dalla serie dei pannelli ricurvi (Trionfo dell’Amore, Trionfo della Morte, Trionfo della Fama e Trionfo dell’Eternità) raffiguranti i Trionfi ispirati al poemetto incompiuto del Petrarca. Opere provenienti dalla Guardaroba Medicea.

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Madonna col Bambino

Datazione: 1402 – 1405
Tecnica e Materiali: terracotta
Dimensioni: cm 70 (altezza)
Autore: Dal Maestro di San Pietro d’Orsanmichele (Filippo Brunelleschi?)

La terracotta raffigura la Madonna col Bambino a mezza figura secondo una tipologia estremamente diffusa e assegnata tradizionalmente a Lorenzo Ghiberti, della quale esistono molti esemplari. La critica più recente ha legato quest’opera alla personalità di Filippo Brunelleschi, suggerendo un confronto con opere (la Madonna col Bambino a figura intera della chiesa di San Martino a Pontorme, Empoli, e il San Pietro dei Beccai di Orsanmichele a Firenze) ritenute di Brunelleschi giovane, che avrebbe iniziato la sua rivoluzione nel campo delle arti proprio dal recupero di una tecnica degli antichi, la modellazione della terracotta, in disuso nel Medioevo. La Madonna col Bambino di Palazzo Davanzati, dal carattere ancora gotico, potrebbe essere tra le più antiche sculture in terracotta eseguite a Firenze in epoca moderna, foggiata a calco da un prototipo che la critica ha, di recente, voluto identificare nella Madonna col Bambino del Seminario di Fiesole, che conserva ancora la sua cromia.

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La facciata del Palazzo Davanzati

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Il cortile di Palazzo Davanzati

Sacrificio di Giove per la liberazione di Andromeda

Datazione: 1515 ca.
Tecnica e Materiali: olio su tavola
Dimensioni: cm 66 x 168
Autore: Maestro di Serumido

Da Storie di Andromeda, serie di tre pannelli di dimensioni simili raffiguranti le storie di Andromeda e Perseo.

Busto di fanciullo

Datazione: 1460 – 1465
Tecnica e Materiali: marmo
Dimensioni: cm 42 (altezza)
Autore: Antonio Rossellino (Settignano 1472/1428) – Firenze 1479)

L’opera, che ricorda le delicate teste di fanciulli di Desiderio da Settignano, è stata assegnata ad Antonio Rosselli e datata agli anni Sessanta del Quattrocento per la ripresa nello stile e nella forma del putto reggidrappo di destra della tomba del cardinale del Portogallo nella Chiesa di San Miniato a Monte, complessa impresa realizzata da Antonio Rossellino insieme al fratello Bernardo e ad alcuni allievi. Il Busto è un bell’esempio di raffinata ritrattistica privata diffusa nella seconda metà del Quattrocento a Firenze.

Balza a punto Venise à la rose. Ago

Datazione: 1460 – 1465
Tecnica e Materiali: marmo
Dimensioni: cm 33x 410
Autore: Bottega venezioana 1690 -1710

Libero sviluppo di decorazione ad Intreccio floreale caratteristico dello stile veneziano dell’epoca

Indirizzo

Museo di Palazzo Davanzati
Via di Porta Rossa 13
Firenze
Telefono: 055 0649460
Sito Web | E-mail

Orario

Mercoledì e giovedì: 08:45 – 13:45

Dal Venerdì al lunedì: 13:45 – 18:30

Chiuso: il martedì; la prima, terza e quinta domenica del mese; Natale e Capodanno

MODALITA’ DELLA VISITA
(fintanto che perdureranno le prescrizioni anti-covid)

L’accesso ai piani superiori verrà garantito con 4 visite che partiranno ai seguenti orari:
Mercoledì e giovedì: 09.15   10.15   11.15   12.15

Dal Venerdì al lunedì: 14.15   15.15   16.15   17.15

Biglietti

Intero: € 6,00

Ridotto: € 2,00 (giovani tra i 18 e 25 anni)

Gratuito: minori di 18 anni e categorie indicate a questo link

Cumulativo: € 18,00 (biglietto valido 72 ore che permette di visitare tutti i Musei del Polo del Bargello: Museo del Bargello, Cappelle Medicee, Palazzo Davanzati, Orsanmichele e Casa Martelli).

UAM PASS: € 50,00 – Tessera personale, valida per una anno, che garantisce l’accesso illimitato a tutti i Musei del Bargello. Consente di partecipare a tutti gli eventi (visite guidate, conferenze, laboratori, e concerti) organizzati durante l’orario di apertura al pubblico e di usufruire di uno sconto del 15% nei bookshop dei Musei del Bargello.