Title Image

Museo Bandini di Fiesole

DINTORNI DI FIRENZE

Il Museo porta il nome del canonico Angelo Maria Bandini (1726-1803), erudito che dedicò lunghi anni alla catalogazione dei codici della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, ma che fu anche appassionato collezionista di opere d’arte.

Sono proprio i suoi i dipinti e le sculture che costituiscono oggi la collezione del museo e che sono esposti nell’edificio appositamente costruito a Fiesole tra il 1911 e il 1913 dall’architetto Giuseppe Castellucci.

La raccolta pittorica comprende opere di età medievale e rinascimentale: dalle tre Croci dipinte del XIII secolo alle tavole di Taddeo Gaddi, il più bravo degli allievi di Giotto, con l’Annunciazione e con busti di Santi; dall’Incoronazione delle Vergine di Giovanni del Biondo, datata 1373, a una Crocifissione di Lorenzo Monaco o ai bellissimi Quattro Santi di Giovanni dal Ponte. Dai capolavori su fondo oro si passa alle suggestive tavole del Rinascimento fiorentino.

Da segnalare, oltre a un’Adorazione del Bambino di Neri di Bicci, i quattro celeberrimi scomparti con i petrarcheschi Trionfi: dell’Amore, della Castità, del Tempo e dell’Eternità dipinti da Jacopo del Sellaio poco dopo il 1480, con uno stile assai vicino a quello di Botticelli, cui il Bandini li aveva a suo tempo attribuiti.

Del secondo decennio del Cinquecento è la monumentale Incoronazione della Vergine con le gerarchie celesti del Maestro dei Cassoni Campana.

Una prestigiosa raccolta di terrecotte realizzate nella bottega rinascimentale dei Della Robbia tra la seconda metà del Quattrocento e i primi decenni del secolo successivo attende l’ormai prossimo ampliamento degli spazi museali per essere esposta al pubblico in modo permanente.

Bibliografia essenziale

Museo Bandini di Fiesole. Guida alla visita del Museo. A cura di Cristina Gnoni Mavarelli. Firenze, Polistampa 2011.

Il Museo Bandini a Fiesole. Scudieri M., Firenze, Editore: Arti Grafiche Giorgi e Gambi, 1993.

1annunciazione

Annunciazione – Prima sala

Datazione: 1340-1345 ca.
Tecnica e Materiali: tempera e oro su tavola
Dimensioni: 123 cm. x 82 cm.
Autore: Taddeo Gaddi (Firenze, documentato dal 1330-1366)
Provenienza: Compagnia di Santa Maria della Croce al Tempio

Vicina al Trittico di S. Martino a Mensola, il dipinto proviene da S. Maria della Croce al Tempio a Firenze, dov’era collocata sull’altare maggiore. L’opera supera la fase più giottesa di Taddeo Gaddi rappresentata dagli affreschi della cappella Baroncelli in Santa Croce.

4crocifisso-vergine

Cristo crocifisso, la Vergine, S. Giovanni evangelista, i profeti Isaia e Geremia e la Vergine tra due angeli – Prima sala

Datazione: 1250-1260
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 140 cm. x 110 cm.
Autore: Maestro di Gagliano (Firenze – terzo quarto XIII sec.)

Il Cristo è raffigurato secondo l’iconografia del Christus triumphans: gli occhi aperti e l’espressione impassibile esprimono la forza della divinità che non soffre ma trionfa sulla morte. Nel tabellone compaiono le due figure dei dolenti, mentre nelle estremità del braccio orizzontale sono rappresentati i profeti Isaia e Geremia e sulla sommità della croce è la Madonna orante tra due angeli. L’autore è il Maestro del Gagliano, anonimo artista attivo a Firenze nel terzo quarto.

7incoronazione-vergine-gerarchie

Incoronazione della Vergine e Gerarchie Celesti – Seconda sala

Datazione: 1373
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 212 cm. x 202.5 cm.
Autore: Giovanni del Biondo (Firenze, documentato dal 1356-1398)

Al centro del polittico Cristo pone una corona sulla testa di Maria, mentre alla scena assiste una folta schiera di santi e angeli. Nelle cuspidi sono raffigurate la Crocefissione, al centro, l’angelo annunziante e la Vergine annunziata nei laterali. Da notare è l’attento studio fisionomico dai forti effetti ritrattistici, oltre che la vivacità dell’intera composizione.

10trionfo-amore

Trionfi – Trionfo d’Amore – Seconda sala

Datazione: 1480 ca.
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 75.5 cm. x 89.5 cm.
Autore: Jacopo di Arcangelo, detto Jacopo del Sellaio (Firenze 1442 – 1493)

Nella tavola, una delle quattro ispirate ai Trionfi di Petrarca, Amore è in volo su un braciere posto su un carro trainato da cavalli, i cui finimenti sono ornati dallo stemma della famiglia Strozzi, plausibile committente dell’opera. Le figure sotto di esso, un vecchio, un guerriero ed una giovane, alludono al fatto che nessuno, a prescindere dall’età e dal ceto sociale, può sfuggire alle frecce di Amore. Seguono il carro i poeti che ne cantarono le gesta.

13trionfo-pudicizia

Trionfi – Trionfo della Pudicizia – Seconda sala

Datazione: 1480 ca.
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 76 cm. x 86.5 cm.
Autore: Jacopo di Arcangelo, detto Jacopo del Sellaio (Firenze 1442 – 1493)

Nella tavola, ispirata come le altre ai Trionfi di Petrarca, la Pudicizia è la donna in piedi sul piedistallo dorato. Ai suoi piedi Lucrezia e Penelope, famose per la loro virtù, legano Amore, spennandogli le ali. Il carro, trainato da due unicorni, è circondato da virtuose eroine: Virginia, Didone e Piccarda Donati. In testa al corteo la Castità porta un vessillo con al centro un ermellino: la leggenda vuole che l’animale muoia se la sua candida pelliccia si macchia.

16adorazione

Madonna in adorazione del Bambino fra due angeli entro ghirlanda – Terza sala

Datazione: 1495 ca.
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Dimensioni: diam. 120 cm.
Autore: Andrea della Robbia (Firenze 1435 – Firenze 1525)

Il tondo raffigura Maria circondata da angeli oranti nell’atto di adorare Gesù bambino. Le figure sono bianche con iridi e sopracciglia blu mentre lo sfondo è azzurro. La cornice ha il bordo interno a fusaiola ornato con cherubini, quello esterno da una ghirlanda policroma con mazzi di frutta legati da nastri gialli.

2crocifisso

Cristo crocifisso – Prima sala

Datazione: 1280-1290 ca.
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 85 cm.
Autore: Ignoto Pittore Fiorentino (ultimo quarto del XIII sec.)

L’opera ricopriva l’immagine del Crocefisso del Maestro della Croce n°434 degli Uffizi, di cui ne ricalca fedelmente i lineamenti. I colori sono densi e scuri, i tratti molto marcati. Questo dipinto è stato eseguito da un pittore prossimo a Ristoro d’Arezzo, attivo in territorio aretino tra il1260 ed il 1290.

5crocifissione

Crocifissione con la Madonna, San Giovanni evangelista e San Francesco – Seconda sala

Datazione: 1420-1425
Tecnica e Materiali: tempera e oro su tavola
Dimensioni: 109 cm. x 46 cm.
Autore: Piero di Giovanni, detto Lorenzo Monaco (Siena 1370-75 – Firenze 1425-30)

La tavola raffigura Cristo crocifisso tra i dolenti; sulla sinistra la Vergine. S. Francesco è posto ai piedi della Croce nell’atto di abbracciarla, collocazione privilegiata che ha fatto ipotizzare una committenza francescana dell’opera. Essa, in origine, doveva probabilmente essere lo scomparto centrale di un trittico. L’autore è stato riconosciuto in Lorenzo Monaco, uno dei maggiori esponenti dello stile tardo gotico a Firenze nel primo quarto del XV sec.

8sangiovanni-sanpietro

San Giovanni Battista e San Pietro – Seconda sala

Datazione: 1410-1415 ca.
Tecnica e Materiali: dipinto a tempera su tavola
Dimensioni: 139 cm. x 73 cm.
Autore: Giovanni di Marco, detto Giovanni Dal Ponte (Firenze 1385 – Firenze 1437)

La tavola raffigura S. Giovanni Battista e San Pietro con i loro attributi iconografici: l’abito di pelle di cammello, la croce astile ed il cartiglio con l’iscrizione “Ecce Agnus Dei” per il primo, il libro, il pallio e la stola sacerdotale con le croci nere, le chiavi del Regno dei cieli per il secondo. Il dipinto era una delle parti laterali, insieme alla tavola raffigurante San Paolo e San Francesco, di un polittico andato perduto.

11trionfo-tempo-fama

Trionfi – Trionfo del Tempo e della Fama – Seconda sala

Datazione: 1480-1485 ca.
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 76 cm. x 90 cm.
Autore: Jacopo di Arcangelo, detto Jacopo del Sellaio (Firenze 1442 – 1493)

La tavola è una delle quattro ispirate ai Trionfi di Petrarca. Il tempo è raffigurato come un vecchio, con i consueti simboli di fugacità delle ali e della clessidra, curvo e in equilibrio su un orologio meccanico. Sotto due cani, uno bianco e uno nero, simboli del giorno e della notte, addentano l’asta dell’orologio cercando di spezzarla. Il carro è tirato da cervi, rapidi come il tempo che scorre. Il Trionfo della Fama è rappresentato dagli uomini illustri ai lati del carro.

14effigie

Effige ideale di giovane detto Sant’Ansano, entro ghirlanda – Terza sala

Datazione: 1500 ca.
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Dimensioni: diam. 64 cm.
Autore: Andrea della Robbia (Firenze 1435 – Firenze 1525)
Collezione: Angiolo Maria Bandini

Il medaglione raffigura il mezzobusto di un giovane modellato ad altorilievo ed invetriato di bianco con iridi gialle e pupille e sopracciglia blu scuro. L’effige è circondata da una ghirlanda decorata da mele cotogne, cedri, papaveri e fiori azzurri e bianchi. Essa, collocata privilegiatamente al centro dell’arco di accesso della cappella absidale, è uno dei pezzi più belli del museo. L’iconografia potrebbe rimandare tanto ad un apostolo, quanto ad un filosofo o a un condottiero.

17visitazione

Visitazione – Terza sala

Datazione: 1517 ca.
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Dimensioni: 82 cm. x 152 cm.
Autore: Giovanni della Robbia (Firenze 1469 – Firenze 1529/1530)

La lunetta raffigura l’episodio della visita di Maria alla cugina Elisabetta, nel momento in cui le due future madri si scambiano gesti d’affetto. Tutto è racchiuso entro una cornice decorata con festoni di fiori e frutta. L’opera rispecchia i caratteri della produzione mature di Giovanni della Robbia.

3crocifisso-diniego

Cristo crocifisso e il Diniego di San Pietro – Prima sala

Datazione: 1230-1240
Tecnica e Materiali: tempera e argento su tavola
Dimensioni: 88 cm. x 69 cm.
Autore: Maestro della Croce n°434 degli Uffizi (attivo a Firenze e Lucca nel secondo quarto del XIII secolo)

La croce raffigura il Cristo crocifisso secondo l’iconografia del Christus triumphans, vittorioso sulla morte, mentre sul tabellone è dipinto il pentimento di San Pietro al canto del gallo. Il dipinto era ricoperto da due strati risalenti rispettivamente al Duecento e al Settecento. Il Maestro della Croce, a cui è attribuito il dipinto, attivo a Firenze e Lucca, si è probabilmente formato nella bottega di Bonaventura di Berlinghiero.

6incoronazione-vergine

Incoronazione della Vergine e Gerarchie Celesti – Seconda sala

Datazione: 1510-1520 ca.
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: cornice: 252.6 cm. x 193 cm.
Autore: Maestro dei Cassoni Campana, attivo a Firenze nel secondo decennio del XVI secolo
Provenienza: Chiesa di Sant’Antonio di Vienne

La tavola raffigura la Vergine incoronata dalla Trinità e circondata da cherubini, angeli musici e dai tre arcangeli posti sotto di essa. Nella metà inferiore sono raffigurate le schiere dei Santi, riconoscibili dai loro attributi iconografici. La cornice è decorata con angeli che reggono cartigli con scritte inneggianti alla Trinità.

9sanpaolo-sanfrancesco

San Paolo e San Francesco – Seconda sala

Datazione: 1420-1425 ca.
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 139 cm. x 73 cm.
Autore: Giovanni di Marco, detto Giovanni Dal Ponte (Firenze 1385 – 1437)

La tavola raffigura San Paolo e San Francesco con i loro attributi iconografici: il libro e la spada, strumento del suo martirio per il primo, il saio, le stimmate ed il libro per il secondo. Il dipinto era una delle parti laterali, insieme alla tavola raffigurante San Giovanni Battista e San Pietro, di un polittico andato perduto.

Trionfi – Trionfo dell’Eternità – Seconda sala

Datazione: 1480 ca.
Tecnica e Materiali: tempera su tavola
Dimensioni: 85.5 cm. x 96.5 cm.
Autore: Jacopo di Arcangelo, detto Jacopo del Sellaio (Firenze 1442 – 1493)

Ispirata ai Trionfi di Petrarca, la tavola rappresenta con un’allegoria religiosa l’esaltazione della fede cristiana: su un carro trainato da quattro tetramorfi (leone, acquila, angelo e toro alato) simboli degli evangelisti dell’Apocalisse, sono inginocchiate le personificazioni delle Virtù Teologali (Fede, Speranza, Carità) mentre ai lati del carro sono le virtù Cardinali (Giustizia, Prudenza, Fortezza, Temperanza). In alto Cristo circondato da angeli lascia cadere una pioggia.

L’incontro di Gesù e il Battista fanciulli – Terza sala

Datazione: 1500 – 1510 ca.
Tecnica e Materiali: terracotta invetriata
Bottega di: Luca Della Robbia (Firenze, 1400 – Firenze, 1481)
Dimensioni: 87 cm. x 162 cm.
Autore: Benedetto Buglioni (Firenze 1459/1460 – 1521)

La lunetta racconta l’episodio in cui Gesù ed il Battista, entrambi fanciulli, s’incontrano nel deserto. Questo soggetto, diffuso nella produzione artistica di XV sec., è assente nel Vangelo ed è tratto da una sacra rappresentazione quattrocentesca dal titolo “La rappresentazione di San Giovanni nel deserto”, scritta da Feo Belcari e Tommaso Benci. La cornice della lunetta è decorata da una ricca ghirlanda di fiori e frutta.

Indirizzo

Museo Bandini, Fiesole
Via Duprè, 1
Fiesole
Telefono: 055 5961293 (orari museo)
Sito Web | E-mail

Come arrivare:
In auto: da Firenze seguire le indicazioni per il quartiere delle Cure o per quello di Coverciano e proseguire per Fiesole.
In autobus: Linee ATAF 7.

Orario

Venerdì – Sabato – Domenica
Nei seguenti orari:
Gennaio e Febbraio
: 10:00 – 14:00
Marzo: 10:00 – 18:00
da Maggio a Settembre: 10:00 – 19:00
Ottobre: 10:00 – 18:00
Novembre e Dicembre: 10:00 – 14:00

Servizi

sezione didattica
visite guidate

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Biglietteria dei Musei
Via Portigiani, 1 – Fiesole
Tel 055.5961293

Per la prenotazione di attività didattiche scrivere a infomusei@comune.fiesole.fi.it

Biglietti

MUSEO BANDINI

Intero: € 5,00
Ridotto: € 3,00

MUSEO BANDINI + AREA ARCHEOLOGICA E MUSEO ARCHEOLOGICO

intero € 12,00
ridotto € 8,00 (dai 7 ai 18 anni, gruppi sopra le 10 persone, studenti)
famiglia (max 2 adulti e 4 ragazzi di età inferiore ai 18 anni) € 24,00
Tutte le info