Il Monastero di Santa Maria a Vallombrosa, Casa Madre della Congregazione, sorge sul luogo dove, verso la metà dell’XI secolo, il fondatore san Giovanni Gualberto eresse una prima semplice cappella per il piccolo gruppo di monaci che si era ritirato con lui in eremitaggio.
Il grandioso aspetto del complesso monastico attuale risale in gran parte ai secoli XV e XVII, ad eccezione del campanile del XII secolo. La chiesa ha invece una decorazione settecentesca tardo-barocca.
Il Museo, inaugurato nel 2006, occupa una sezione sul lato posteriore del complesso abbaziale ed espone gran parte del patrimonio artistico ancora presente in Abbazia, con qualche oggetto proveniente da altri istituti vallombrosani e non.
Nel grande salone si trova una campionatura di “tesori” diversi: paramenti, dipinti, libri e codici miniati, oggetti d’uso come maioliche o messali antichi. Tra questi anche la Gruccia a tau, opera composita del XIV-XVI secolo in avorio, argento e smalti, che ricorda nella forma il bastone di san Giovanni Gualberto, simbolo della potestà dell’abate di Vallombrosa. Inoltre, un’importante serie di scagliole testimonia la particolare attività artistica dell’abate Enrico Hugford, che nel corso del Settecento portò ai massimi livelli questa tecnica, caratterizzata dall’impiego di polvere di selenite mescolata a colori diversi per formare impasti da stendere poi seguendo disegni predefiniti, creando così una sorta di intarsio.