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Le processioni della Madonna di Impruneta

13:22 01 Ottobre in Approfondimenti
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A peste, fame et bello libera nos Domine. Era questa l’invocazione che accompagnava la Vergine di Impruneta durante i suoi trasferimenti a Firenze. La prima processione che portò la Madonna da Impruneta a Firenze, dando origine al rapporto strettissimo che si stabilì fra la città e l’icona imprunetina, avvenne nel 1354, pochi anni dopo la peste nera del 1348.

È lo storico Matteo Villani, che aveva perso in questa peste il fratello Giovanni, a raccontarla nella sua Cronica: la Madonna venne portata a causa della siccità e tale processione si concluse con gran successo. A quest’epoca deve risalire il tabernacolo con il quale la Madonna veniva trasferita, ora esposto nella sezione dei paramenti sacri del museo, eseguito proprio tra il 1350 e il 1360 da un pittore battezzato il Maestro di Tobia dagli affreschi con Storie di Tobia nell’oratorio del Bigallo.
Infatti a partire dalla seconda metà del secolo XIV, la Madonna venne portata a Firenze numerose volte per far fronte a guerre, assedi e invasioni straniere. Durante il periodo della Repubblica fiorentina, il culto per la Vergine di Impruneta fu particolarmente intenso: la Madonna fu traslata nel 1502 per l’elezione del Gonfaloniere a vita Tommaso Soderini e durante l’assedio di Firenze – periodo nel quale la Madonna rimase in città tutto il tempo – fu proclamata «unica et particolare Regina». Ancora maggiore fu il carisma della Madonna durante il periodo mediceo, quando i Medici si appropriarono del culto della sacra Immagine fino a battezzarla “Madonna di Famiglia”.
Due sono le processioni più importanti e alle quali sono legati i nuclei più consistenti degli oggetti esposti nel museo: quella del 1633 per debellare il contagio della peste e quella del 1711 promossa da Cosimo III per scongiurare la fine della dinastia medicea.
La processione del 1633 durò tre giorni dichiarati «solenni e festivi». Presto venne dichiarata la fine del contagio e il 2 ottobre del 1633 una grande processione di ringraziamento si recò a Impruneta; la aprivano Cristina di Lorena e Ferdinando II, che portarono alla Madonna doni preziosi, attualmente esposti nel museo.
La processione del 1711 fu forse ancora più splendida. Il motivo reale di questa processione era quello di invocare la guarigione del Gran Principe, per quanto Cosimo adducesse le solite motivazioni: il pericolo del contagio, la carestia, la siccità. La Madonna tornò a Impruneta dopo due settimane ricolma di doni, come risulta dalla nota esauriente del Casotti.
Anche se il culto della Vergine venne ridimensionato dalla politica laica dei Lorena, le processioni sono continuate fino ai nostri giorni. Di recente, la Madonna è tornata a Firenze ben due volte: in occasione dell’ultima guerra e per l’anno mariano del 1988.

a cura di Rosanna Caterina Proto Pisani

in, Museo del Tesoro di Santa Maria dell’Impruneta, Guida alla visita del museo e alla scoperta del territorio, a cura di Caterina Caneva. Polistampa 2005