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Il cuscino del vescovo Antonio degli Agli

13:25 01 Ottobre in Approfondimenti
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Monsignor Antonio di Bellincione dell’antica e potente famiglia degli Agli, «dottissimo in greco et in latino et uomo d’onestissima vita», secondo la definizione del suo biografo Vespasiano da Bisticci, fu dal 1439 pievano della chiesa di Santa Maria, che munificò di numerosi interventi architettonici, dove morì nel 1477.

Nel corso dell’ultima guerra, il sepolcro del vescovo degli Agli, posto nella cappella della Maddalena, non subì gravi danni, ma si verificò lo spostamento del coperchio, tanto che si effettuò una ricognizione della salma. In tale occasione, si rinvennero il cuscino sul quale poggiava la testa del vescovo e il velo che gli copriva il volto. Il velo, realizzato a reticella ricamata, reca al centro il monogramma di Cristo circondato da raggi con motivi geometrici, stelle e fiori lungo il bordo.
Il cuscino, dagli smaglianti colori, presenta, nella parte anteriore, un motivo di stelle a otto punte inscritte in cerchio, mentre un disegno geometrico costituito da piccoli quadrati in lana orna la faccia posteriore. Al di là dell’originalità del gusto estremamente moderno di questo arredo funerario, ciò che sorprende è la tecnica a patchwork, che utilizza una trentina di frammenti di stoffe differenti (lane, sete, lampassi, damaschi, velluti) di diversa provenienza: abiti, tappezzerie, lane domestiche.
Il cuscino, un “origliere” o un “carello”, per i suoi motivi decorativi, soprattutto sul retro, trova i suoi raffronti più calzanti con le tarsie e i pavimenti cosmateschi, rinviando alle tombe dei cardinali nelle chiese romane e soprattutto ai cuscini dei monumenti funerari sui quali poggiano il capo i papi al tempo della cattività avignonese, custoditi al Museo del Petit Palais di Avignone.
L’oggetto, riferibile probabilmente già ai primi anni del Quattrocento per l’ampio respiro dei motivi geometrici, fu eseguito, per il gusto sicuro ed elegante, da un ambiente colto e raffinato.

Rosanna Caterina Proto Pisani

in, Museo del Tesoro di Santa Maria dell’Impruneta, Guida alla visita del museo e alla scoperta del territorio, a cura di Caterina Caneva. Polistampa 2005

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