Della Robbia Marco, fra Mattia (Firenze 1468-Montecassino 1532?)
Secondogenito di Andrea, scarsamente documentata risulta ad oggi la sua produzione giovanile, sebbene la critica abbia recentemente riconosciuto la sua mano nella modellazione della Madonna e santi presso San Romolo a Bivigliano (1494), nella quale anticipa nelle forme impacciate, nelle cadenze lineari e in certe minuzie decorative, esiti futuri che saranno caratteristici della sua opera. L’incontro con Savonarola avrà per l’autore fondamentale importanza tanto da portarlo a vestire l’abito domenicano con il nome di fra Mattia (1496). Della sua produzione si ricordano la pala con San Sebastiano e Sant’Antonio Abate (1505 ca.) presso Sant’Ansano (Petrignano sul Trasimeno), nella quale la conduzione gra?ca e nervosa delle ?gure costituisce un tratto tipico della sua opera, e molti gruppi plastici in terracotta, come i numerosi Presepi, tra i quali si ricorda quello presso l’Ospedale degli Innocenti a Firenze (1505 ca.). Questo tipo di produzione esprime i più spiccati caratteri di un’arte devota perché la rinuncia all’invetriatura in favore di una esecuzione policroma a freddo, oltre a risultare più economica, garantiva effetti di maggiore naturalismo. Lavorò anche a Roma e nelle Marche, dove aprì due botteghe di lavorazione della terracotta.