Quando il Rinascimento incontrò Banksy
Fino al 24 febbraio 2019 a Palazzo Medici Riccardi, di Firenze, sarà visitabile la mostra “BANKSY This is not a photo opportunity” le opere del più famoso e misterioso Street Artist contemporaneo nel primo palazzo dei Medici, dove vissero Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico e lavorarono artisti come Donatello, Michelangelo e Botticelli.
Probabilmente l’artista contemporaneo più celebre al mondo, le sue opere, conosciute ad ogni latitudine hanno un’inaudita potenza etica, evocativa e mediatica, ma ancora è un‘artista senza volto.
Che sia un uomo, una donna o un collettivo di artisti in effetti poco importa, sono le sue (o le loro) opere quelle che ci fanno conoscere Banksy.
Palazzo Medici Riccardi a Firenze, fino al 24 febbraio 2019 ospita “This is not a photo opportunity”, in mostra ci sono le sue immagini più celebri, quelle che si sono guadagnate altissima popolarità attraverso la condivisione sui social media. Tra queste la serigrafia che raffigura una delle sue immagini più famose, quella della bambina con un palloncino rosso in mano (Balloon Girl), proprio in questi giorni al centro dell’attenzione mondiale per la sua clamorosa autodistruzione avvenuta subito dopo essere stata battuta all’asta per oltre 1 milione di euro.
È un immaginario semplice ma non elementare quello di Banksy, perfetto per tempi e modi di produzione, confezionato per la comunicazione di massa: un nucleo di messaggi immediati che, affrontando i temi del capitalismo, della guerra e del controllo sociale, mette in scena le contraddizioni e i paradossi del nostro tempo.
Per la prima volta una mostra esamina e analizza le immagini originali di Banksy all’interno di un quadro semantico esaustivo che ne veicoli origini, riferimenti, relazioni tra gli elementi, implicazioni e piani di pertinenza. A completamento del percorso espositivo, il pubblico avrà a disposizione un’infografica sulla cronologia dell’artista, ampie schede storiche sulle opere con documentazione fotografica, i “black books” originali, poster originali di sue mostre, banconote contraffatte e una selezione di video.
L’esposizione, che porta avanti l’indagine sulla street art, dopo la mostra dedicata a Keith Haring a Palazzo Medici a cavallo tra il 2017 e l’inizio del 2018, è a cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli ed è promossa e prodotta dall’Associazione MetaMorfosi, con il patrocinio della Città Metropolitana di Firenze, il sostegno della Regione Toscana e la collaborazione di Mus.e.
Partite alla scoperta di uno degli artisti tra i più complessi, geniali e intuitivi del nostro tempo.