Per Ville e per Giardini

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Museo di Doccia
Venere de' Medici in porcellana bianca del 1745 che sarà esposta presso il Museo di Doccia.

Museo di Doccia
La Venere de' Medici, XVIII sec., l’opera più nota e importante della collezione del Museo Richard Ginori. L’iconografia della Venere con il delfino fu una molto ammirata nell'antichità, assurta nel tempo a vero e proprio paradigma di bellezza ideale.

Museo di Doccia
Venere Callipige, XVIII sec, Museo Richard Ginori di Sesto fiorentino. Questo modello, desunto dalle più note sculture dell’antichità classica, trovò spazio nelle dimore dei grandtourists.

Museo di Doccia
Venere di Roma (tipo Cnidia), XIX sec. Questo modello, desunto dalle più note sculture dell’antichità classica, trovò spazio nelle dimore dei grandtourists.

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Museo di Doccia
La Venere dei Medici nella sala del museo Richard Ginori della Manifattura di Doccia.

Villa della Petraia
Veduta della struttura e dei giardini di Villa della Petraia, a Firenze nella zona di Castello.

Villa della Petraia
Le vasche del vivaio e, a sinistra, il Belvedere della Villa medicea della Petraia.

Villa della Petraia
Giusto Utens, La Villa della Petraia. Firenze, Museo Storico Topografico di “Firenze Com’Era”.

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Villa della Petraia
La camera da letto cosiddetta “della bella Rosina” in Villa della Petraia, apparteneva all’amante del re Vittorio Emanuele II di Savoia, Rosa Vercellana, contessa di Mirafiori.

Villa della Petraia
Bottega botticelliana, Incoronazione della Vergine e santi. La pala, di proprietà dell’Università degli Studi di Firenze e conservata presso il Conservatorio delle Montalve in Villa La Quiete, è esposta alla mostra Preziosi tesori in villa in uno degli ambienti di Villa della Petraia.

Villa della Petraia
Bottega botticelliana, Incoronazione della Vergine e santi (particolare). La pala, di proprietà dell’Università degli Studi di Firenze e conservata presso il Conservatorio delle Montalve in Villa La Quiete, è esposta alla mostra Preziosi tesori in villa in uno degli ambienti di Villa della Petraia.

Villa della Petraia
Il Piano della Figurina con il padiglione del Belvedere sullo sfondo

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Villa Corsini a Castello
La facciata ovest della villa e il giardino formale di villa Corsini a Castello.

Villa Corsini a Castello
La facciata ovest della villa e il giardino formale di villa Corsini a Castello.

Villa Corsini a Castello
Il cortile della villa Corsini a Castello ospita, sotto il porticato, una collezione di sarcofaghi etruschi di proprietà del Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

Villa Corsini a Castello
Il viale che conduce al giardino selvatico di Villa Corsini, con sullo sfondo la fontana opera del Foggini.

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Villa Corsini a Castello
Il Salone di Villa Corsini a Castello con la statuaria classica.

Villa Corsini a Castello
Arte romana, Niobide, II sec. d.C. Si tratta di uno dei figli di Niobe, colto mentre cerca di schivare le frecce di Apollo e Artemide.

Villa di Castello
Giardino della villa di Castello, veduta generale.

Villa di Castello
Giardino della villa di Castello, veduta del giardino formale.

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Villa di Castello
La copia moderna della fontana di Ercole e Anteo, il cui originale, opera dell'Ammannati, è oggi esposto a Villa della Petraia.

Villa di Castello
La grotta degli animali, opera del Tribolo progettista della villa di Castello, è formata da figure di animali europei ed esotici, scolpiti in ogni sorta di marmi e pietre, per imitare i colori dei manti e delle pellicce.

Villa di Castello
Pianta della Villa di Castello.

Villa di Castello
La limonaia di Villa Castello.

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Villa di Castello
La pianta del giardino della villa di Castello, in cui si snoda il percorso degli agrumi.

Villa di Castello
Il Citrus aurantium, volgarmente detto "melangolo", una delle tante varietà rare di agrumi coltivata nel Giardino della Villa di Castello.

Villa di Castello
Il Citrus medica "Digitata", conosciuta anche come "mano di Budda": ogni spicchio del frutto tende a svilupparsi come unità a sé stante.

Villa di Castello
Citrus lumia “Pomum Adami”, una delle tante varietà rare di agrumi coltivata nel Giardino della Villa di Castello

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Villa di Castello
Baldassarre Franceschini, detto il Volterrano, La vigilanza e il sonno, volta affrescata intorno al 1642 nell’anticamera degli staffieri di Villa di Castello. Il soggetto, i simboli dell’orologio e i papaveri, le iscrizioni (CHI MOLTO DORME SI RIPOSA POCO e TACE CHI DORME E CHI E’ DESTO SUONA), alludono alle funzioni di guardia e custodia degli ospiti della villa svolte dagli staffieri granducali.

Villa di Castello
La cosiddetta “sala delle pale” dell’Accademia Crusca. Su ognuna delle 154 pale, dipinte su supporto ligneo dorato, sono raffigurati il nome da accademico del Cruscante, la sua impresa emplematica e un motto, il tutto ispirato metaforicamente al grano o alla farina.

Villa di Castello
La Biblioteca dell’Accademia della Crusca, un tempo salone d’onore mediceo.

Montagnola
Il dromos (corridoio) esterno di accesso alla thòlos della Montagnola.

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Montagnola
Il tumulo che caratterizza dall’esterno la tomba etrusca della Montagnola. La thòlos, scoperta begli anni ‘60 del secolo scorso nei pressi di Sesto Fiorentino, risale all'ultimo quarto del VII secolo a.C., e viene aperta per la prima volta al grande pubblico dopo un attento lavoro di restauro e consolidamento.

Montagnola
La camera sepolcrale della thòlos, ha pareti perpendicolari alte circa tre metri ed è sormontata da una falsa cupola di circa 5 metri di diametro. Le pietre sono sorrette da un solido pilastro centrale rastremato a base quadrata, in tufo calcareo.