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  Mater Divinae Gratiae
Museo del Tesoro di Santa Maria dell’Impruneta
 
 


La mostra allestita nel museo di Impruneta si propone di illustrare come la Vergine possa convogliare le speranze e rafforzare la fede di un popolo che a Lei si è rivolto nel tempo come dispensatrice di grazie, come taumaturga e protettrice. Il diffondersi della venerazione per quell’immagine custodita a Impruneta ha portato, dalla metà del Trecento a oggi, all’ingrandimento della sua sede, da pieve a basilica, così come la riconoscenza dei devoti ha progressivamente raccolto in suo onore un tesoro ricchissimo. Della collezione permanente del museo la mostra vuole evidenziare alcuni fra i pezzi più significativi, magnifici ex voto raccolti soprattutto tra Sei e Settecento in occasione di grandiose processioni con le quali la veneratissima icona veniva solennemente trasferita a Firenze: sono reliquiari, crocifissi, finimenti d’altare, ma anche il grandioso paliotto d’argento dell’altare della basilica. Opere tutte dovute ai migliori artisti-artigiani dell’epoca, come Cosimo Merlini, e a committenti di alto livello, come i Medici, e in particolare le granduchesse Cristina di Lorena e Maria Maddalena d’Austria, devotissime alla Vergine e munifiche donatrici, o come Anna Maria Luisa. Una menzione particolare spetta al celeberrimo Croce Reliquiario della Passione, preziosissimo per materiali e fattura, eseguito nelle botteghe granducali e donato all’inizio del Seicento a Santa Maria del Fiore.


 

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