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Giardino della Villa Medicea di Castello

DINTORNI DI FIRENZE

Sede della prestigiosa Accademia della Crusca, la Villa Medicea di Castello è uno splendido edificio del XIV secolo.

Nel 1480 la Villa fu acquistata dai fratelli Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco de’ Medici, cugini del Magnifico, e fu dimora infantile di Giovanni dalle Bande Nere (figlio di Giovanni). Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici commissionò a Sandro Botticelli La Nascita di Venere e La Primavera proprio per decorare questa villa, dove risultano essere rimaste entrambe almeno fino al 1550.

Danneggiata durante l’assedio di Firenze del 1530, la villa di Castello fu ristrutturata per iniziativa di Cosimo I che la affidò alle cure di Giorgio Vasari e Niccolò Tribolo. Proprio il progetto del giardino del Tribolo è considerato una delle più alte testimonianze di architettura d’esterno contemporanea, tanto che lo stesso Vasari lo definì “uno dei più ricchi giardini d’Europa“.

Secondo le intenzioni di Cosimo, la Villa e il giardino dovevano rappresentare il simbolo della potenza granducale a cui la famiglia Medici era ascesa da pochi anni. Il progetto prevedeva la costruzione di una rappresentazione miniaturizzata della Toscana, su cui Cosimo regnava forte e deciso: la statua dell’Ammannati a simboleggiare l’Appennino, due rivi che sgorgano da altrettante fontane rustiche a simboleggiare i fiumi di Firenze, Arno e Mugnone.

Le sculture disposte lungo il giardino con riferimenti alle virtù dei Medici, chiudevano la scena. A questo giardino apparteneva in origine anche la statua di Venere Fiorenza, oggi conservata alla vicina Villa della Petraia.

Ferdinando I, figlio di Cosimo, proseguì i lavori di ampliamento dell’edificio centrale, proprio negli stessi anni in cui si effettuavano i grandi lavori di ammodernamento della Petraia. In seguito la Villa fu l’abitazione di Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando e madre di Cosimo II e dalla sua futura nuora Maria Maddalena d’Austria, che qui soggiornò prima delle nozze con Cosimo II.

Cosimo III, che non amò particolarmente la Villa, si interessò molto ai suoi giardini e vi fece coltivare una rara specie di gelsomino indiano che aveva ricevuto in dono dal Re del Portogallo.

La Villa, ma soprattutto il parco, subirono abbondanti e nefaste trasformazioni durante il granducato Lorena. Secondo la moda dell’epoca infatti, si preferì sostituire la struttura Cinquecentesca con un parco all’inglese. I vivai furono interrati, molte statue spostate, smantellate le fontane e i giochi d’acqua. A quest’epoca risale anche la costruzione delle due limonaie.

L’aspetto attuale del giardino corrisponde più o meno a questa ultima trasformazione. Nonostante ciò il giardino della Villa di Castello è considerato uno degli esempi meglio conservati di Giardino all’Italiana secondo i dettami imposti da Leon Battista Alberti.

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Giardino della villa di Castello, veduta generale

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La Fontana di Ercole e Anteo (copia)

La copia moderna della fontana di Ercole e Anteo, il cui originale, opera dell’Ammannati, è oggi esposto a Villa della Petraia.

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La splendida limonaia del giardino della Villa di Castello

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Citrus medica “Digitata”

Conosciuta anche come “mano di Budda”: ogni spicchio del frutto tende a svilupparsi come unità a sé stante.

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La vigilanza e il sonno

Datazione: 1642
Autore: Baldassarre Franceschini, detto il Volterrano

Volta affrescata intorno al 1642 nell’anticamera degli staffieri di Villa di Castello. Il soggetto, i simboli dell’orologio e i papaveri, le iscrizioni (Chi molto dorme si riposa e Tace chi dorme e chi è desto suona), alludono alle funzioni di guardia e custodia degli ospiti della villa svolte dagli staffieri granducali.

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Pianta della Villa di Castello

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La grotta degli animali

Autore: Niccolò Tribolo

La grotta degli animali, opera del Tribolo progettista della villa di Castello, è formata da figure di animali europei ed esotici, scolpiti in ogni sorta di marmi e pietre, per imitare i colori dei manti e delle pellicce.

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Pianta del giardino della villa di Castello, in cui si snoda il percorso degli agrumi

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Citrus myrtifolia

Più noto come chinotto, è una delle tante varietà rare di agrumi coltivata nel Giardino della Villa di Castello.

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Accademia della Crusca – Sala delle Pale

Su ognuna delle 154 pale, dipinte su supporto ligneo dorato, sono raffigurati il nome da accademico del Cruscante, la sua impresa emplematica e un motto, il tutto ispirato metaforicamente al grano o alla farina.

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Giardino della villa di Castello, veduta del giardino formale

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Lunetta La villa di Castello

Autore: Giusto Utens
Provenienza: Firenze, Museo Storico Topografico “Firenze Com’Era”

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Citrus aurantium

Volgarmente detto “melangolo”, è una delle tante varietà rare di agrumi coltivata nel Giardino della Villa di Castello.

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Citrus lumia “Pomum Adami”

Una delle tante varietà rare di agrumi coltivata nel Giardino della Villa di Castello.

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La Biblioteca dell’Accademia della Crusca, un tempo salone d’onore mediceo

Indirizzo

Giardino della Villa Medicea di Castello
Via di Castello 47
Castello – Firenze
Telefono: 055 452691
Sito Web | E-mail

Come arrivare:
In aereo: Dall’aeroporto Amerigo Vespucci, con l’autobus navetta VOLA IN BUS fino alla Stazione di Santa Maria Novella.
In auto: Dall’autostrada A1 : uscita FIRENZE NORD.Seguire le indicazioni per Sesto Fiorentino. In via R. Giuliani seguire le segnalazioni turistiche per la villa. Da Firenze: in direzione Sesto Fiorentino seguendo poi le indicazioni turistiche per la villa.
In treno: Dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella con treni locali, linea Bologna. Scendere alla stazione di Firenze-Castello.
In autobus: Dalla stazione di Firenze Santa Maria Novella Linee 2/ 28.

Orario

Da lunedì a domenica
Gli orari variano ogni mese, si consiglia di verificare gli orari di apertura sul sito oppure telefonando al numero + 39 055 452691.

Chiusura: secondo e terzo lunedì del mese, Capodanno, 1° maggio, Natale.

Sono visitabili solo il giardino e il parco. Per vedere il Giardino Segreto rivolgersi al personale.

Biglietti

Ingresso libero.

Ulteriori informazioni

L’ultima entrata è consentita mezz’ora prima dell’orario della chiusura

La prenotazione della visita non è richiesta. Considerata però la possibilità di chiusure impreviste del giardino per motivi tecnici, si consiglia di telefonare preventivamente per informazioni al n. 055-452691.

Persone disabili: Il percorso nel Giardino, pur praticabile presenta delle difficoltà.